Terza edizione degli Stati Generali della Natalità, evento che coinvolge rappresentanti istituzionali, esperti, organizzazioni su un tema centrale per il Paese.
In apertura Gigi De Palo, presidente Fondazione per la Natalità, ha sottolineato il record negativo di 339 mila nascite a fronte di 700 mila morti. I dati emersi nel corso dell’evento destano infatti seria preoccupazione. A Roma nel 2022 la denatalità si attesta a circa 16mila nati con una riduzione del 9,7% rispetto al 2021. Un vero e proprio ‘inverno demografico’ il cui contrasto richiede politiche e azioni comuni e sinergiche da parte di tutte le Istituzioni pubbliche, a tutti i livelli.
Il Sindaco Roberto Gualtieri e l’assessora alla Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari hanno partecipato agli Stati Generali e raccolto la sfida.
“Se c’è una cosa che deve unire tutti – ha sottolineato Gualtieri – deve essere la consapevolezza che la natalità è forse il problema principale del nostro Paese. È una sfida che unisce e che è centrale per il nostro futuro ma anche per il nostro presente. A Roma nel 2008 erano nati 27.603 bambini, nel 2021 sono sotto i 18mila. Ad ottobre del 2022 c’è stata un’ulteriore accelerazione di questa tendenza con una riduzione del 9,7% che peraltro si è fatta sentire in particolare negli ultimi due mesi. Con un 2022 che sembrerebbe posizionarsi non troppo oltre i 16mila nati. Siamo quindi in pieno inverno demografico in Italia, siamo in pieno inverno demografico a Roma”.
“Una società con meno bambini – ha aggiunto l’Assessora Funari – è una società che non è e non sarà in grado di guardare al futuro di tutti, senza distinzioni di età o di origine”.
Commentando la misura dell’assegno unico come contrasto al calo demografico, il sindaco di Roma ha poi sottolineato quanto sia importante ma non sufficiente per invertire la tendenza: “Serve un paniere di politiche che aiutino a trasformare il desiderio di genitorialità in realtà”.