Marco Mengoni vince ancora. Dopo il successo a Sanremo, il cantante stavolta ha visto premiato il suo paese di origine, Ronciglione, in provincia di Viterbo, che si è aggiudicato il titolo di “Borgo dei borghi 2023”
Al secondo posto si è classificato Sant’Antioco (Sardegna), seguito da Salemi (Trapani), Castro (Lecce) e Campo Ligure (Genova).
La vittoria – annunciata nel programma televisivo di Rai 3 condotto da Camila Raznovich – è stata assegnata da una giuria di esperti 2023 composta da: Rosanna Marziale, chef stellata e divulgatrice enogastronomica in tv e sul web; Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico e Jacopo Veneziani, storico dell’arte specializzato alla Sorbona di Parigi.
“Un’emozione grandissima – scrive su Facebook il sindaco del borgo vincitore, Mario Mengoni – e un altro importante riconoscimento che si aggiunge a quello dei Borghi più belli d’Italia e alla risonanza mediatica e turistica di cui ha goduto la nostra città negli ultimi mesi”.
Situata sulle alture meridionali dei Monti Cimini, la parte medioevale di Ronciglione sorge su un ciglione tufaceo, alla confluenza di due corsi d’acqua, il Rio Vicano, emissario del Lago di Vico, e il Fosso Chianello che, dopo le colmate farnesiane del XVI secolo, ora scorre sotterraneo.
Il documento più antico nel quale si trova citato il nome di Ronciglione risale al 1103. Cipriano Manente, storico orvietano del XVI secolo, pone come data approssimativa di fondazione (nel caso, si tratterebbe di rifondazione sopra le antiche rovine) l’anno 1045 per intervento dei prefetti di Vico che dominarono la ‘Valle Tiberina… et il Lago di Vico’.
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 6 novembre 1937. Lo stemma rappresenta due leoni d’oro affrontati che reggono un roncio, o roncola, d’argento. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Il centro storico di Ronciglione ha mantenuto quasi inalterato il suo aspetto originario medievale, con abitazioni e monumenti costruiti con i tipici mattoni di tufo. Quasi al centro del borgo si trova il Duomo, edificato nel 1671 in onore di San Pietro e Santa Caterina, che custodisce numerose opere d’arte tra le quali spiccano l’altare sinistro, realizzato con marmi policromi e un trittico quattrocentesco di Gabriele di Francesco che raffigura il San Salvatore benedicente, posto sull’altare destro.
Un po’ più defilata è la chiesa di Santa Maria della Provvidenza, che risale all’XI secolo e solo nel 1742 prese l’attuale nome (in precedenza si chiamava Sant’Andrea). Una scelte legata al ritrovamento di un’immagine di una Madonna con Bambino, in seguito a dei lavori di restauro.
Da vedere anche la Chiesa gotica di Sant’Andrea edificata nel XII secolo, di cui restano solo alcune parti tra cui frammenti di colonne e capitelli marmorei, la struttura esterna e il campanile realizzato nel 1436.