TUTTI SULLA STESSA BARCA

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Il caso della Ever Given, la nave portacontainer che causa il blocco, in entrambe le direzioni, del Canale di Suez, è il racconto perfetto della nostra epoca e del nostro mondo interconnesso, forse troppo. Una nave si intraversa, e il mondo perde ogni giorno 9,6 miliardi di dollari. Davvero incredibile: l’economia che muove il mondo è appesa alle manovre di un marinaio. Per il disincagliamento della nave è scesa in campo anche Smit Salvage, azienda specializzata in salvataggi marittimi, che in passato si è occupata anche dello spostamento della Costa Concordia, dopo il naufragio al largo dell’isola del Giglio nel 2012, e del sottomarino nucleare russo Koursk. Il blocco della rotta commerciale sta mettendo in luce la portata dei danni economici che sta provocando. La stima di Bloomberg si basa sulle valutazioni espresse dal sito specializzato Lloyd’s List che divide così il valore delle due rotte: 5,1 miliardi di dollari generati dal traffico che va dal Mediterraneo verso l’oceano Indiano; 4,5 miliardi quello relativo alla direzione opposta. Secondo il quotidiano finanziario, inoltre, l’incidente avrebbe messo in attesa circa 185 navi, una cifra che sale a quasi 300 se si contano anche quelle che hanno indicato Suez nel loro itinerario di viaggio. Tra queste, nella lista pubblicata da Lloyd’s List, ci sono 24 petroliere, 16 vettori che trasportano Gnl o Gpl, 33 portacontainer e 15 navi cisterna. Anche l’Europa, destinataria di molte merci, potrebbe subire l’impatto dell’evento con conseguenze che potrebbero colpire il porto di Rotterdam “per diverse settimane”. A esser ottimisti.