Stadio della Roma, l’addio a Tor di Valle rimette in pista Tor Vergata

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Il clamoroso addio allo stadio a Tor di Valle fa rientrare in pista l’ipotesi Tor Vergata. La decisione dei Friedkin di bloccare il lunghissimo progetto per l’impianto di proprietà della Roma non esclude infatti la realizzazione dello stesso in altre aree: con l’area del VI Municipio in pole position.

L’iter è durato otto anni complessivi, con la sindaca di Roma Virginia Raggi che secondo molti è tra i principali responsabili della mancata costruzione. Lo stesso ex capitano Daniele De Rossi ha sottolineato come per l’ennesima volta “Roma resta con il plastico, come con le Olimpiadi, un’altra grande occasione mancata per la città”. I proprietari della squadra vogliono però puntare stavolta su un progetto più snello, con meno cubature e senza palazzi e uffici.

Venerdì prossimo Friedkin salirà in Campidoglio insieme al Ceo Fienga e al Head of Government Affairs Scalera per incontrare la sindaca Raggi e metterla al corrente dei nuovi sviluppi. La Roma ribadirà l’intenzione di voler costruire uno stadio di proprietà e chiederà il supporto del Comune per scegliere un’area della Capitale che comporti un iter veloce e senza i numerosi stop del precedente progetto.

Tra le aree possibili rientrano quindi Tor Vergata, Bufalotta e Massimina. Difficile prendere il Flaminio per i vincoli della Soprintendenza, mentre per Fiumicino (ipotesi avanzata soprattutto dal sindaco) non bisognerebbe parlare con il Comune di Roma.