Periodo molto arduo per gli imprenditori da quando il Coronavirus ha iniziato a far parte della nostra quotidianità, e a dare un altro colpo duro nella regione Lazio -come in altre regioni- è stata la transizione da zona gialla a zona arancione.
Ma non solo quello, durante questi difficili mesi sono state tante le attività ad aver abbassato la serranda e alcuni imprenditori hanno rinunciato al proprio esercizio per sempre.
Con la zona arancione diverse cose che tenevano ancora in piedi alcuni settori sono cambiate costringendone alcuni a chiudere fino a quando i dati non saranno rassicuranti.
Mentre tutto ciò avviene, nonostante la zona arancione e quindi l’obbligo di giustificare i propri movimenti, sono tornati gli ambulanti ai semafori.
Venditori di cianfrusaglie e lavavetri sono di nuovo per le strade della nostra Capitale, e pare che passino inosservati alle forze dell’ordine che circolano per la città.
Nel 2009 la giunta di Alemanno aveva imposto delle multe più sequestri a questo racket che infesta Roma da tantissimi anni. L’indecoroso fenomeno non ha smesso mai di cessare a quanto risulta, ed ora più che mai sarebbe necessario un po’ di controllo soprattutto per i rischi alla salute e per il rispetto dei decreti che tutti dovrebbero rispettare.
Tra le zone più gettonati dagli estorsori vi è Porta Maggiore, scalo San Lorenzo, via Casilina in direzione centro, via Prenestina, viale Cristoforo Colombo.
Sempre sulla scia degli abusivi che continuano a svolgere le proprie attività indisturbati per le periferie ci sono gli arrotini.