Zona gialla sì, zona gialla no, zona gialla forse. E’ un rebus il destino della regione Lazio, quanto alla “collocazione cromatica” che assumerà da domenica in poi. Se nelle ultime ore l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato si era detto fiducioso, spiegando che “siamo nelle condizioni di tornare in giallo, siamo stati l’unica regione quasi sempre gialla, l’arancione è stata una stranezza. Col massimo rigore possiamo restarci”, ora c’è la marcia indietro.
Il motivo di incertezza è nel testo del Dpcm. Lazio, Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo sono in arancione dal 15 gennaio e – se saranno confermati questa settimana – sarebbero al secondo monitoraggio consecutivo in quella situazione. Il Dpcm prevede che “la permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione“. Il ministero però ha sempre fatto decorrere i 14 dalla prima certificazione di uno stato inferiore a quello che ha portato alla ordinanza restrittiva. E quindi dovrebbero aspettare ancora una settimana prima di passare al giallo. Il nodo verrà sciolto domani.