Il corpo non è fatto di compartimenti stagni, la comunicazione tra le cellule e i tessuti è sempre presente e costante, quindi un problema che insorge a livello renale può dare sintomatologie a livello polmonare, una disbiosi (disequilibrio della flora intestinale), o una parassitosi intestinale può creare problematiche in diversi meccanismi organici. È proprio di questo che vorrei parlare, dei tanto fastidiosi vermi intestinali. Innanzi tutto vediamo quali sono e i motivi per cui si presentano. I vermi intestinali sono dei parassiti pluricellulari di varie dimensioni, vengono anche chiamati elminti, e a loro volta si dividono in varie famiglie. La maggior parte delle infezioni parassitarie nella nostra società è dettata dalla presenza di ossiuri (Enterobius vermicularis) che interessano una grande quantità della popolazione in età pediatrica. Si presentano di un colore biancastro, sono molto piccoli, e si instaurano esclusivamente nell’uomo. I Parassiti sono in genere organismi e/o batteri, ospiti indesiderati che provengono dall’esterno, e che sopravvivono dentro i corpi viventi e competono con le cellule per accaparrarsi il nutrimento, emettendo rifiuti tossici che possono se non eliminati, danneggiare cellule, tessuti ed organi del corpo dell’ospitante. Ma il fatto triste della questione è che i parassiti come la tenia sono molto più comuni di quanto si tende a credere. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, milioni di persone fanno da ospite ai parassiti. Alcuni di loro possono vivere all’interno di un ospite umano per molti anni. I parassiti vivono perlopiù nell’intestino crasso. Secondo le dichiarazioni dell’Accademia Reale di Medicina Inglese il 90% dei disturbi e delle malattie è in relazione diretta o indiretta con un intestino non pulito.
Ci sono tre tipi di parassiti che colpiscono gli esseri umani.
Protozoi
Questi organismi unicellulari non possono essere visti ad occhio nudo. Essi possono funzionare sia come parassiti e proprio. Quando colpiscono gli esseri umani, tendono a moltiplicarsi, causando infezioni gravi che inizia quando un singolo protozoi riesce ad entrare. Essi sono spesso contaminati mediante cibo, acqua, o le feci. Altri protozoi vivono nel sangue e nei tessuti umani. Alcuni possono anche trovare la loro strada attraverso le zanzare o sabbia, punture di mosche. I quattro tipi di protozoi includono sarcodina, matigophora, Ciliophora, e sporozoi.
Elminti
A differenza di protozoi, elminti adulti sono organismi multicellulari che possono essere visti senza un microscopio. Non hanno bisogno di un posto per sopravvivere e non possono moltiplicarsi in un corpo umano, comprendono nematodi, vermi piatti e vermi spinosi teste.
Ectoparassiti
“Ectoparassita” è un termine generico che si riferisce a qualsiasi insetto che scava nella pelle e ci vive per un periodo di giorni, settimane o mesi. La maggior parte delle persone entreranno in contatto con gli ectoparassiti ad un certo punto o un altro, comprendono zecche, pidocchi, acari, e pulci.Questi parassiti sono suscettibili di trasmettere malattie come la malattia di Lyme, così come altri agenti patogeni.
La differenza tra un parassita e un’infezione parassitaria
Non tutti i parassiti causano malattie quando colpiscono. In effetti, alcuni possono vivere relativamente inosservati.
Altri crescono, si riproducono, o emanano le tossine e possono causare malattie gravi, chiamata infezione parassitaria. Per esempio, la malaria è un’infezione parassitaria che ha causato 438 000 decessi nel 2015 di 214 milioni di casi ogni anno. Recenti studi hanno inoltre rilevato la presenza dei parassiti negli organismi di tutte le persone che soffrono di dolori cronici.
Oltre ai parassiti vi sono anche oltre alle Tossine fisiche e chimiche respirate e/o ingerite, anche quelle endo- prodotte; esse inibiscono il buon funzionamento dell’organismo e se non eliminate, producono gravi danni e malattie degenerative.
Fattori di rischio
A favorire le infestazioni da vermi intestinali sono diversi fattori e condizioni, tra cui:
- Le cattive abitudini igienico-sanitarie;
- L’impossibilità di garantire strutture igienico-sanitarie adeguate;
- Il mancato lavaggio degli ortaggi provenienti da terreni contaminati;
- Il sovraffollamento;
- La povertà;
- La presenza di immunodepressione (quindi una ridotta efficienza del sistema immunitario) e di malattie che causano immunodepressione (es:HIM);
- L’utilizzo di feci umane come concime;
- La giovane età.
- I viaggi e il soggiorno in Paesi in cui determinate elmintiasi sono endemiche.
Le modalità di trasmissione/diffusione dei vermi intestinali sono diverse:
- Il consumo di cibo o acqua contaminati dalle uova dei vermi intestinali. La contaminazione può dipendere da vari fattori. Per esempio, la presenza di uova negli ortaggi può essere dovuta alla coltivazione di tali alimenti in terreni contaminati e al loro mancato lavaggio;
- Il consumo di carni crude o poco cotte, parassitate dalle forme larvali dei vermi intestinali(le cosiddette “cisticerchi”). Un verme intestinale che l’essere umano può contrarre in questo modo è Taenia (si legge “tenia”), responsabile della condizione nota come verme solitario;
- Il contatto con rifiuti, oggetti, materiale fecale, terreno o individui contaminati, associato ad abitudini igienico-sanitarie inadeguate. Molto spesso, in queste circostanze, il mezzo di trasporto che veicola le uova all’interno dell’organismo di un individuo è rappresentato dalle mani, che toccano l’oggetto contaminato prima di essere portate inavvertitamente alla bocca (per esempio per mangiare), senza averle prime adeguatamente lavate.
- Il mancato lavaggio delle mani è un comportamento che può rispecchiare una trascuratezza (nei bambini, per esempio, è molto diffusa) oppure una mancanza di strutture apposite dove poter provvedere adeguatamente all’igiene personale (è quanto avviene nei Paesi più poveri).
Con quale meccanismo i vermi intestinali infestano l’intestino dell’essere umano?
Dopo la loro involontaria ingestione da parte dell’essere umano, attraverso le mani e gli alimenti, le uova dei vermi intestinali raggiungono il duodeno, ossia la prima parte dell’intestino tenue.
Nel duodeno, trovano il sostegno nutritivo che serve loro per schiudersi, diventando larve, e per aprirsi un varco nella parete intestinale; attraverso questi varchi, le larve migrano nel circolo ematico e, successivamente, raggiungono i capillari polmonari, dove prendono insediamento temporaneo, quel tanto che garantisce loro un certo grado di accrescimento.
Dopo circa una decina di giorni dal loro insediamento in sede polmonare, le suddette larve cominciano a risalire la trachea, favorite per esempio dai colpi di tosse, fino a raggiungere l’orofaringe; a livello dell’orofaringe, sono in parte eliminate con l’espettorato e in parte ingerite.
La quota di larve ingerite è chiaramente quella di maggior interesse clinico; queste, infatti, ripercorrono l’apparato digerente, attraversato già in veste di uova, e si fermano nuovamente nell’intestino tenue, dove trovano i nutrienti appropriati per completare la maturazione (passaggio da larva a verme).
Sintomi e complicanze
I sintomi che possono insorgere con la presenza di verminosi sono svariati, uno dei più comuni è il fenomeno del bruxismo (digrignamento notturno dei denti), il continuo sbattere delle palpebre, prurito alla punta del naso, prurito all’ano o ai genitali (vulvo-vaginiti), dolore in zona appendice o zona ombelicale, dermatiti ed eritemi, tosse stizzosa notturna, stanchezza cronica, costipazione, allergie alla pelle, problemi del sonno, dolori alle articolazioni ed ai muscoli, nervosismo, granulomi, anemia, , fatica cronica e problemi collegabili al sistema immunitario e per ultimi ma non meno importanti fenomeni di autismo, incubi notturni o agitazione continua e costante. Ma le manifestazioni cliniche più comuni sono di tipo gastrointestinale e consistono in: diarrea acquosa o frammista a muco e sangue (dissenteria); dolori addominali; nausea e vomito; gas nell’intestino e senso di gonfiore addominale.
Prevenzione
Tra i principali accorgimenti preventivi che i medici consigliano caldamente, per ridurre il rischio di un’infestazione da vermi intestinali, rientrano:
- bere acqua sicura e imbottigliata durante i viaggi in Paesi a rischio (attenzione anche al ghiaccio!)
- consumare frutta e verdura dopo essere state messe a bagno per 15 minuti in acqua e bicarbonato,
- provvedere al lavaggio delle mani dopo ogni contatto con cibo, acqua o feci potenzialmente contaminate,
- cucinare la carne alla giusta temperatura,
- igienizzare gli ambienti in cui si vive (in particolare i bagni),
- cambiare spesso le lenzuola del lettoe gli asciugamani del bagno.
Naturalmente, se si pensa di poter avere un parassita, si dovrebbe sempre parlare con un professionista della salute subito. Se i sintomi persistono o peggiorano, bisogna andare a un pronto soccorso immediatamente.
I rimedi di una volta
Prima dell’avvento dei sopraccitati farmaci, la terapia contro i vermi intestinali consisteva in rimedi naturali (antielmintici naturali), tra cui figuravano: l’aglio, la cipolla, i semi di zucca, la propoli, l’assafetida (resina di una grande pianta ombrellifera originaria dell’Asia centrale che assomiglia al finocchio), il seme santo, il melograno,chiodi di garofano, ideale per creare un ambiente ostile ai parassiti intestinali, ma anche l’anice , la menta, l’origano ed il timo. Si assumono per almeno 1-3 mesi valutando di volta in volta con il medico i risultati , finchè il problema non è definitivamente risolto.
Rimedio naturale che eliminerà i parassiti
Ingredienti:
Una sottile fetta di zenzero
1 spicchio d’aglio
½ cucchiaino di cannella (facoltativo)
Istruzioni:
Grattugiare ¼ spicchio d’aglio e una fetta di zenzero in un recipiente.
Aggiungere la cannella in polvere o grattare un piccolo pezzo di corteccia di cannella.
Successivamente, aggiungere una tazza di acqua e mettere sul fornello al minimo.
Come comincia l’ebollizione , togliere dal fuoco e lasciate raffreddare per 5 minuti.
Se si desidera aggiungere un po ‘di miele grezzo, attendere che il tè si è raffreddato a temperatura ambiente.
Prendere 2-3 volte al giorno prima dei pasti.
L’aglio è un rimedio naturale che uccide i parassiti e migliora la funzione immunitaria. Il suo principale composto, allicina, è responsabile per la maggior parte dei benefici per la salute del bulbo oculare, tra cui la pressione arteriosa e la regolazione del colesterolo. Lo zenzero ha le proprietà anti-parassitare che sono particolarmente potenti se combinati con la cannella.
Naturalmente, se si pensa di poter avere un parassita, si dovrebbe sempre parlare con un professionista della salute subito. Se i sintomi persistono o peggiorano, bisogna andare a un pronto soccorso immediatamente