L’Italia rinasce con un fiore: campagna per vaccini anti Covid

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L’Italia rinasce con un fiore è lo slogan utilizzato per la campagna sociale sul vaccino anti Covid. Il MiBACT utilizza lo slogan con petali di una primula fucsia del Verrocchio con l’hashtag #VaccineDay.

L’idea è quella di andare verso la rinascita del paese come la primavera in totale contrasto con l’inverno il periodo buio della pandemia. “Vacciniamoci tutti” è la frase che risuona costantemente dai medici e dai primi vaccinati che continuano “È una giornata di speranza. Questo vaccino ci porterà fuori dall’incubo che viviamo da mesi”

Allo Spallanzani Claudia Alivernini, 29 anni, infermiera dell’Istituto è la prima in Italia a vaccinarsi, si legge nel suo volto mascherato l’emozione.
“È fondamentale per tutti noi vaccinarci, continuare a rispettare le precauzioni ovviamente perché il virus continuerà ad esistere. Non finisce oggi. Questo è un giorno di speranza, stiamo finalmente iniziando ad uscire da questa tremenda battaglia».
Un altro medico racconta “Questo vaccino è l’unico strumento forte e valido che abbiamo per potere uscire da quest’incubo. Il vaccino, insieme ai comportamenti responsabili che abbiamo già adottato in questi mesi e che continueremo ad adottare, ci permetterà di tornare alla normalità e di tornare ad abbracciare i nostri cari, che credo sia la cosa più importante”.

Omar operatore socio sanitario anche lui tra i primi vaccinati “Oggi è il mio Natale. È una giornata storica, almeno per quanto mi riguarda. Sono orgoglioso di essere il primo uomo vaccinato in Italia. È una giornata di speranza e speriamo di aver dato un segnale positivo a tutti. A livello fisico, sarà stata l’emozione ma non ho sentito nulla, può stare tranquillo chiunque. Non ho paura, mi sono completamente affidato alla scienza”.

E’ presente all’iniziativa anche Maria Rosaria Capobianchi, direttrice del Laboratorio di Virologia dello Spallanzani di Roma. Fu lei, quasi dieci mesi fa, ad isolare il Covid19, insieme al suo team di ricercatori. “Questi due momenti segnano delle tappe di questo cammino di successo durato meno di un anno, brevissimo nella storia della lotta alle malattie infettive e ancora non abbiamo finito. Teniamo presente che occorre che le persone accettino di vaccinarsi, ne capiscano l’importanza e siano vaccinate. Raggiungere milioni di persone non sarà facilissimo, ci vorrà uno sforzo logistico enorme a cui stanno lavorando le nostre istituzioni”.

Non potevano mancare le istituzioni, l’assessore alla sanità Alessio D’Amato. «Questo è il futuro. È un giorno di luce, qui dove tutto è iniziato il 29 gennaio oggi c’è un nuovo inizio attraverso i cinque vaccinati. Un segnale importante per uscire dal tunnel. Noi abbiamo una grande adesione degli operatori sanitari e credo che questo sia il segnale più importante che possa essere dato”.

Anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti commenta “Non è la fine, ma è il primo giro di boa” “Il 29 gennaio 2020 arrivarono allo Spallanzani i primi due turisti cinesi malati di Covid ed è iniziata la tragedia che conosciamo. Oggi qui ci sono state le prime vaccinazioni. Non è la fine, ma è il primo giro di boa, la campagna vaccinale sarà lunga. Oggi è un giorno di speranza da vivere con la consapevolezza che dovremo ancora combattere”.