La Banca d’Italia ha pubblicato un’indagine sull’andamento dell’economia del Lazio nel primo semestre del 2020. La pandemia ha causato perdite sui ricavi delle imprese nella larga maggioranza dei settori, quelli più colpiti sono stati gli alberghi, i ristoranti e gli esercizi commerciali al dettaglio. A pesare maggiormente è stata la mancanza di presenze turistiche, soprattutto straniere. Il comparto del turismo a Roma, che contribuisce per il 22% al Prodotto Interno Lordo del Lazio e per il 13% a quello nazionale, ha avuto perdite per 2,5 miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno.
Secondo l’ EBTL – Ente Bilaterale Turismo Lazio – nei primi nove mesi dell’anno le presenze negli alberghi della Roma hanno subito un calo del 77% rispetto 2019 con 2 stanze su 10 occupate contro le 7 dello scorso anno. La Capitale che ha un tasso di internalizzazione del turismo di circa il 72% ha subito perdite maggiori rispetto alle altre città turistiche italiane, come Firenze, Venezia e Milano, e straniere. Attualmente a Roma è aperto circa il 6,5% delle strutture, circa 80 alberghi su 1200.
Lo studio ha anche evidenziato una diminuzione dell’esportazioni nel settore dell’industria mentre segnali positivi si sono registrati in quello edile con la ripresa delle opere pubbliche. Nonostante il blocco dei licenziamenti l’occupazione è scesa del 1,4% una riduzione che ha riguardato soprattutto i dipendenti a tempo determinato, i giovani e le donne.