Ripensare e riqualificare le Università pubbliche: alcune riflessioni e proposte – 4

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La ASN e l’ ANVUR così come sono state costruite vanno ripensate totalmente e se serve abolite. La trasparenza amministrativa dei singoli Atenei va incentivata al massimo grado, anche mediante una specifica premialità economica sia per l’ Ateneo che per i diretti dirigenti preposti: va pensato un modello di trasparenza amministrativa che sia simile o uguale in tutti gli Atenei pubblici italiani e che comprenda i settori della fornitura di beni e servizi, il personale, gli studenti. La corruzione ed il malaffare cosiccome la infiltrazione malavitosa vanno combattuti in radice, dapprima in senso etico e poi con premialità o sanzioni.
Va istituito urgentemente il ruolo unico del Professore universitario con diverse classi salariali e diversificate tipologie di incarichi e poi dopo questo che tutti vadano direttamente a lavorare con gli studenti !! Bisogna guardare con forte sospetto ad ogni forma anche surrettizia di privatizzazione del sistema universitario pubblico italiano, anche mediante impiego di Fondazioni di scopo, veri e propri cavalli di Troia di capitali a volte dubbi.
Il grande linguista Tullio De Mauro individuava nelle elites dell’ Italia del dopoguerra i principali colpevoli del degrado e declino della istruzione e della cultura tra gli Italiani: imprenditoriali, sindacali, professionali, burocratiche, religiose e intellettuali. Italiani brava gente ma incolti sono pericolosissimi perché pronti a fare entrare nelle stanze dei bottoni le peggiori dittature omologanti. Purtroppo, la scolarizzazione universitaria italiana (30 % circa) è molto bassa, infinitesimale la presenza di docenti e studenti stranieri nei nostri Atenei: perché il nostro sistema è degradato ed è in gran parte obsoleto e scenograficamente inutile.

La crisi economica europea post-Covid che stiamo attraversando offre una grandissima occasione di rinnovamento per le nostre università: i fondi europei infrastrutturali nei prossimi dieci anni saranno abbondantissimi (Next Generation Eu e Recovery Fund), ma chi davvero riuscirà a prenderli ?? Quali Atenei e soprattutto con chi ?? Quale modo migliore di rilanciare subito l’economia italiana, migliorando al tempo stesso le prospettive delle prossime generazioni, che investire nell’università una parte rilevante di quel fondo? Laboratori, spazi didattici, infrastrutture di rete online, biblioteche fisiche e virtuali, mense, impianti sportivi, residenze studentesche, “teaching hospitals” ecc. Nel programma di utilizzo dei fondi in arrivo, il governo dovrebbe indicare in questi interventi le grandi priorità e tra esse sicuramente la industria delle costruzioni per la sua grande capacità di moltiplicare redditi e occupazione. Investimenti infrastrutturali ed in risorse umane per favorire la ripresa economica immediata e per la crescita della produttività nel lungo periodo con impatti occupazionali di elevata qualità.
In Italia a mio giudizio abbiamo bisogno di pochissimi atenei generalistici (ben finanziati dallo Stato) ma anche di parecchi Atenei monospecialistici, ipertecnologici e ben finanziati in maniera mista anche dal sistema privato incentivato fiscalmente. La istruzione e la cultura sono obiettivi comuni ma la funzione e la qualità degli Atenei spesso divergono.
Un coraggioso ragionamento in questa direzione va fatto con urgenza.

Dott. Francesco Russo
Medico-Chirurgo
Ricercatore Confermato
Università di Roma Tor Vergata
francesco.russo@uniroma2.it