Roma sceglie di cambiare

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Roma esce dal referendum con una voce unita, il Si vince a largo raggio, il no si afferma solamente nei primi due municipi. Nei due municipi centrali, ovvero il I e il II ed entrambi a guida Pd, il no ha vinto: nel I al 56% e nel II al 57%. Negli altri due municipi a guida Pd invece si è imposto il si al 59% al III e al 56% all’VIII . In periferia stravince il si: al VI, a Tor Bella Monaca, raggiunge il 73%, il dato più alto della Capitale.

L’andamento del voto per il referendum per il taglio dei parlamentari a Roma è in linea con il dato nazionale, nei quartieri a vocazione borghese, ovvero le zone dove tradizionalmente il voto è più orientato verso il centrosinistra, ha prevalso di gran lunga il No. Un elemento questo che a Roma, dove il Sì ha registrato il 60% dei voti, si sposa con un dato politico in più e significativo: a votare No sono stati solo i municipi I e II, ovvero il centro storico, entrambi a guida Pd in una capitale a trazione pentastellata. Il sì al taglio dei parlamentari vince in periferia, anche qui con una media che si attesta sul 60% , compresi gli altri due municipi a guida Pd, ovvero al III col 59% e all’VIII al 56%

Altro dato significativo: il Si stravince al VI municipio , ovvero nella periferia difficile di Tor Bella Monaca e Torre Angela dove raggiunge il 73%, il dato più alto nella capitale. Ma sempre all’VI municipio si registra un altro record capitolino, ovvero l’affluenza più bassa, il 39,38%. Non è da sottovalutare anche la nuova delega ai rifiuti data dalla sindaca Raggi ad un altro assessore municipale, dopo l’assessore al sociale anche quest’ultima viene estrapolata dai municipi, ora è il VI municipio a cedere il suo pupillo che da tempo ha incassato solo flop, da fautrice del passaggio dalle “trasferenze” al trasbordo di rifiuti ha generato solo caos e altre zone di degrado nel VI Municipio.

Ora questi due progetti saranno proiettati a larga scala su tutto il comune di Roma come la possibile soluzione. L’impianto di Rocca Cencia è uno dei più grandi fallimenti dell’operato dell’assessore e di tutta la giunta penta stellata dove si è puntato e decantato tanto ma le inchieste della magistratura dimostrano che niente, in realtà, è stato ancora fatto.