Si stima che l’economia italiana “sommersa” sia ben superiore ai 100 mld di euro annui, la cosi detta “economia nera” dove spesso osserviamo sacche di forme di sopravvivenza tipiche del Meridione, ma anche pesanti influenze dell’economia delle MassoMafie: essa per definizione è esentasse (uno Stato nello Stato), è antidemocratica, attenta ai valori base della Costituzione ed è intrinsecamente golpista.
Abbiamo scritto come la MassoMafia, cioè l’unione di business tra la Massoneria moderna e le Mafie (Mafia siciliana, Ndrangheta calabrese, Camorra napoletana, Sacra Corona Unita pugliese) concorre indebolendo lo Stato ad appropriarsi delle catene decisionali pubbliche mediante fidata nuova classe dirigente appositamente formata nei nostri Atenei e delle filiere produttive pubbliche e private che sono l’ asse portante del nostro Paese. Con questo non vogliamo dire che le Università pubbliche e private siano globalmente consapevoli di stare portando acqua al mulino dell’ antiStato MassoMafioso: tuttavia, il dato rilevante è che la MassoMafia è in grado di produrre forte occupazione anche ben pagata e che in gran parte sfugge ai controlli ed alle statistiche dello Stato, soprattutto in certe aree del Paese.
E’, inoltre, assolutamente fuori discussione che in alcune Università italiane la preponderanza geografica meridionale (soprattutto siciliana e calabrese) sia forte e che l’OMONIMIA tra i principali cognomi delle famiglie della criminalità organizzate e gli studenti, i docenti, i ricercatori, il personale tecnico amministrativo e bibliotecario sia molto alta (in alcuni casi superiore addirittura all’ 85-90 %) con presenza a volte fino anche di 5-6 individui omonimi per ricerca da fonte aperta. Solo SEMPLICE OMONIMIA oppure ci troviamo di fronte ad un tentativo di utilizzare costosi servizi dello Stato per formare nuova classe dirigente ??
Noi non siamo molto fiduciosi sulla sostenibilità del debito pubblico italiano, soprattutto in mancanza di nuovi investimenti statali di tipo infrastrutturale e in mancanza di una rivisitazione accurata e profonda della leva principale con cui si governa l’economia e cioè la formazione ed il reclutamento della classe dirigente pubblica e privata. Il lento strangolamento sociale ed economico, il sopraggiungere più o meno veloce dello shock economico decisivo e finale (default) che metterebbe infine in ginocchio per sempre la nostra economia con gravi ripercussioni sul nostro livello di consumi interni, sui livelli di vita, sulla stessa sussistenza economica di intere fasce di popolazioni deboli a partire dagli anziani per arrivare ai giovani e disoccupati: questo darebbe alla fine carta bianca e mano libera al sistema economico parallelo delle MassoMafie in maniera antidemocratica e golpista sostanzialmente, utilizzando al massimo le loro fortissime potenzialità nel sistema politico attuale e soprattutto nel sistema della comunicazione ed informazione dei media principali
L’ Italia è ancora un Paese ricco ed opulento, ma solo nel 2019 ha ripreso a risparmiare (sia pure in misura nettamente inferiore alla Germania). E’ un Paese fortemente indebolito dalla crisi Covid e da decenni di scarsa crescita non solo economica ma soprattutto ideologica e culturale.
Dott. Francesco Russo
Medico-Chirurgo
francesco.russo@uniroma2.it