L’Intelligenza artificiale e il mondo del lavoro

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Il benessere di ognuno di noi è stato generato da una giusta redistribuzione dei vantaggi che hanno prodotto le macchine. Basti pensare che agli inizi degli anni ’80 le ore di lavoro nelle fabbriche ammontavano anche a 16 ore giornaliere per tutti, donne bambini e uomini. Feroci lotte operaie riuscirono a ridurre gli orari di lavoro anche grazie alle macchine.
Un altro tema molto importante che provoca l’innovazione è la perdita di manodopera del lavoro molti studi tracciano una grande riduzione di occupazione a causa delle automazioni. Gli studi prevedono meno lavoratori ma maggiore qualità e da ciò derivano tre opzioni:
• maggiore disoccupazione,
• alcuni lavoratori dovranno trovare un nuovo lavoro, che oggi non immaginiamo nemmeno,
• riduzione degli orari di lavoro con mantenimento dello stipendio, ridistribuendo il vantaggio ottenuto dal lavoro delle macchine.
Nasce così una visione della vita che non deve solamente considerare il lavoro ma deve mettere in cima lo stato delle condizioni di vita delle persone. Come per esempio lo stipendio, gli orari di lavoro, l’equilibrio tra lavoro e tempo libero, la soddisfazione, la passione, le relazioni interpersonali, l’ambiente di lavoro, e altro ancora. Dobbiamo inoltre considerare se quell’innovazione porta a vantaggi o a danni sul benessere, sull’ambiente, sulla società in generale.