Una gita a… Bellegra

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Bellegra si trova nel Lazio centrale, a 65 Km da Roma, tra la valle del fiume Aniene, e quella del Sacco. Le sue origini risalgono al VI secolo a.C., quando sulla cima del Monte Celeste, dove oggi sorge il paese, si trovavano insediamenti degli Equi, poi degli Ernici ed infine dei Romani. Testimonianze del suo passato si trovano ovunque nella zona, a cominciare dai resti del tempio della dea Bona e caratterizzato da imponenti Mura Ciclopiche, che costeggiano il paese in più parti.

A circa 2 Km dal paese, a 815 m. sul livello del mare, il Sacro Ritiro o Convento di San Francesco di Bellegra sorge in un fitto bosco di castagni detto «Capelmo-Antera». L’origine del Convento è legata alla visita di San Francesco d’Assisi al Sacro Speco di Subiaco. Secondo un’antica versione, nel lontano 1223 frate Francesco, diretto al monastero di San Benedetto a Subiaco, si fermò per riposarsi nella piccola originaria struttura e restò colpito dalla cornice suggestiva nella quale era immerso il luogo, incastonato nel verde dei castagni e dei faggi della campagna simbruina.

A circa 4 km ad est dal centro abitato di Bellegra si sviluppano le “Grotte dell’Arco”, una cavità carsica della lunghezza di quasi 1000 mt. ed in alcuni punti alte fino a 30 mt., comodamente accessibile ai turisti. La cavità naturale è estremamente suggestiva per la ricchezza di stalattiti, stalagmiti, inghiottitoi e contiene resti di faune del paleolitico medio e superiore con tracce di industria litica del Mesolitico, nonché pitture antropomorfe e zoomorfe. Sono denominate “Grotte dell’Arco” perché ad una trentina di metri più a valle dalla sua entrata, si trova un arco naturale di pietra.

In tavola, le tacchie nell’antica ricetta di Bellegra, sono una pasta fatta a mano con acqua, farina e uova, che sapientemente “ammassate”, vengono tagliate a mano nella tipica forma a rettangoli irregolari e condite con sughi di carne locale o funghi, di cui è generoso il territorio. Alle tacchie è dedicata una sagra nel primo fine settimana di ottobre. (Fonte visitlazio.com)