Italia in lockdown – Prima parte

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Ll mondo è diviso sul lockdown c’è chi chiude tutto come la ricetta messa in campo dall’Italia e chi invece lascia tutto aperto. Solo il tempo ci saprà dire chi ha percorso la strada corretta. L’Europa al momento è un grande malato da curare. L’Onu conta che oltre 25 milioni di posti di lavoro a livello mondiale saranno bruciati. Si prospetta una crisi senza precedenti nella storia dell’uomo.
Dopo Italia, Francia e Spagna anche il Belgio decide di andare in lockdown. La Spagna è il paese in cui i contagli corrono più del previsto, ma molti virologi dicono che il peggio deve ancora arrivare.
Ad Oggi l’esempio Italiano dimostra che le misure da adottare per isolare le aree colpite devono essere immediate e devono essere rispettate rigorosamente.
Sono molti giorni in cui all’interno dell’intero paese vengono garantiti solo i servizi essenziali, come gas, elettricità, negozi alimentari, presidi medici e forze dell’ordine. Saranno aperte le farmacie e le parafarmacie. Assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari e tutti i servizi pubblici come i trasporti. Al di fuori delle attività essenziali sarà consentito solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working. Le altre attività produttive saranno chiuse fino al 3 aprile, sono esclusi giornali, tv, tabacchi, benzinai ed edicole che resteranno aperti. Il bilancio delle vittime è sempre più drammatico si prospettano miglioramenti dopo l’ulteriore stretta.