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Home Scienza e tecnologia

I primi passi verso la riduzione delle microplastiche nel mare

di Gianluca Miserendino
28 Febbraio 2021
in Scienza e tecnologia
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Un altro Seabin, dopo quelli già in uso in diversi porti, è stato posato in Italia. Questa volta è stata scelta l’area marittima di Fiumicino mentre si dovrà attendere qualche mese per il prossimo che sarà collocato a Sorrento. Il progetto si inserisce in seno all’iniziativa PlasticLess promossa da LifeGate a cui partecipa Procter & Gamble. I Seabin sono un’invenzione australiana: una volta immersi sono in grado di catturare 500 chilogrammi, circa 1,5 chili al giorno, di microplastiche, microfibre e altri rifiuti comuni come, per esempio, mozziconi e cotton fioc, sospesi nell’acqua. Il dispositivo è stato ideato dai surfisti australiani Pete Ceglinski e Andrew Turton e lanciato sul mercato a fine 2017. Vento e correnti convogliano lo sporco all’interno del raccoglitore che è in grado di trattare 25mila litri d’acqua marina al giorno.

Il Seabin è in grado di catturare anche le microplastiche
Con la plastica raccolta, LifeGate potrà produrre oggetti di uso comune come felpe o teli da mare. Inoltre i dati raccolti forniranno informazioni utili per la ricerca e per meglio capire gli effetti dell’inquinamento sulle persone e gli ecosistemi.
Un dispositivo Seabin V5 pronto per essere posizionato in un porto © Seabin
«Siamo da sempre impegnati nel generare e ispirare un impatto positivo sull’ambiente. Per questo abbiamo sposato con grande entusiasmo l’iniziativa PlasticLess di LifeGate che contribuirà a combattere la presenza della plastica nei porti italiani ed europei, rendendo più puliti mari splendidi come il Tirreno», ha dichiarato all’inaugurazione di Seabin Faiza Lahlou, Europe Communications & Sustainability Director di P&G. La multinazionale ha varato il piano «Ambition 2030» che coinvolgerà i brand, la filiera di produzione e approvvigionamento, partnership con le maggiori organizzazioni esperte in sostenibilità e il coinvolgimento dei dipendenti dell’azienda. Tra gli obiettivi più ambiziosi c’è il 100% di imballaggi riciclabili o riutilizzabili, la riduzione del 50% di emissioni di gas serra, e l’approvvigionamento del 100% dell’elettricità da fonti rinnovabili.

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Gianluca Miserendino

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