E’ stata inaugurata oggi, davanti al Museo della Shoah di Roma la “panchina della memoria” per ricordare i giornalisti e i tipografi ebrei deportati dai nazisti. Eduardo Ricchetti, Amedeo Fatucci, Leo Funaro e Pellegrino Vivanti furono catturati durante il rastrellamento del ghetto di Roma il 16 ottobre del 1943 e non tornarono più. La cerimonia ha chiuso la manifestazione “Parole non Pietre”, promossa da Fnsi, Articolo21, Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, tre giorni di incontri in favore di una comunicazione responsabile contro ogni forma di discriminazione.
“Se la verità non è libera, la verità non è vera”. È la frase dipinta sulla “panchina della memoria”, realizzata con legname riciclato come simbolo di rinascita, insieme ai nomi delle vittime. Alla cerimonia erano presenti numerose personalità, oltre a Ruben Della Rocca, vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, e Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah, all’iniziativa hanno partecipato la sindaca di Roma Virginia Raggi, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il presidente della FNSI Giuseppe Giulietti, il segretario del Cnog Guido D’Ubaldo, la presidente dell’Odg Lazio Paola Spadari, la portavoce di Articolo21 Elisa Marincola e i rappresentanti dell’associazione Leali delle Notizie, promotori delle “panchine della memoria”. Al termine della cerimonia sono state consegnate le targhe “Parole non pietre” raffiguranti il disegno realizzato per l’occasione da Mauro Biani.