Presentazione del libro l’Italia nel Novecento

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Venerdi 10 gennaio presso la Biblioteca Rugantino, via Rugantino 113 è stato presentato il libro L’Italia nel  Novecento, dalla sconfitta di Adua alla vittoria di Amazon di Miguel Gotor, edizioni Einaudi.

L’autore, storico e uomo politico italiano nato a e cresciuto Roma dove tuttora vive, è figlio di un esule spagnolo fuggito al Franchismo. Docente di Storia moderna all’Università di Torino, si occupa di santi, eretici e inquisitori tra Cinque e Seicento e di storia degli anni Settanta del Novecento. Ha pubblicato, tra l’altro, I beati del papa. Inquisizione, santità e obbedienza in età moderna (2002), Chiesa e santità nell’Italia moderna (2004) e ha curato il volume Lettere dalla prigionia di Aldo Moro, con cui ha vinto il premio Viareggio per la saggistica nel 2008. Nella precedente legislatura è stato eletto Senatore nelle liste del PD passando poi in Articolo 1 MDP. Collabora alle pagine politiche e culturali dei quotidiani “La Stampa”, “Il Sole 24 ore” e “la Repubblica”, oltre a partecipare spesso a dibattiti televisivi.

Laura Intoppa, responsabile culturale della biblioteca, ha portato i saluti e presentato i relatori. Giuseppe Manna ha portato i saluti dell’associazione Creare Insieme con cui ha organizzato l’evento assieme a Fulvio Consolino. Hanno assistito al dibattito moltissime persone, più di una cinquantina, riempendo completamente la sala e lasciando i ritardatari in piedi. Particolare molto interessante è che moltissimi erano venuti da posti lontani di Roma, attirati dalla qualità dell’evento: la prima presentazione in pubblico del libro di Miguel Gotor. L’incontro, previsto dalle 17,00 fino alle 18,30 sì è dilungato fino alle 19, orario di chiusura della biblioteca, per il grande interesse suscitato e grazie alla grande disponibilità dello staff della biblioteca.

Il dibattito era condotto da Giulia Urso, presidente della Commissione Cultura del Municipio I di Roma. Nota animatrice culturale romana, per anni presidente del famoso Circolo PD dei Giubbonari di Roma Centro. In quel periodo ha promosso tantissime iniziative culturali e politiche di alto livello. Laureata in Lingua e letteratura Russa all’Università di Bologna, ha avuto ruoli di attrice e assistente in diverse produzioni cinematografiche in Italia e all’estero, assistente alla regia di documentari per Rai 1, collaborato Rai International Radio Europa “Giornale Radio Rai” Radio Uno.

Cloris Brosca ha letto dei brani del libro scelti dall’autore. Già nota e brava attrice di teatro e cinema, divenne notissima al grande pubblico con il programma di RAI Uno Luna Park, condotto da Fabrizio Frizzi, nel ruolo della Zingara.

Il libro racconta di alcuni accadimenti durante il Novecento italiano. Non Il secolo breve di Hobsbawm bensì quello lungo, iniziato nel 1896 con la sconfitta di Adua e terminato nel 2016 con la sconfitta del SI al referendum che voleva introdurre un sistema fortemente maggioritario. Tra queste due date vediamo scorrere una serie di eventi con cui l’Italia fa grandi progressi economici e sociali. Una Nazione che subisce tante sconfitte ma che dalle quali sa uscire bene, ripartire e raggiungere obiettivi prima inimmaginabili. Non è l’Italia delle occasioni perdute, come affermano molti autori, ma una Nazione che in silenzio ha saputo accrescere la sua importanza geopolitica. Nel libro non c’è uno sciorinare di episodi di declinismo come siamo abituati a leggere in molta saggistica contemporanea. Si va dalla crisi dei Governi Crispi, all’ascesa di Giovanni Giolitti in quella che fu la bella epoque italiana, terminata con la guerra che spalancò le porte al Fascismo. Il 25 luglio 1943 con l’arresto di Mussolini termina un ventennio di pieno consenso al regime, tanti vi avevano aderito con o senza convinzione. Il 1938 aveva smascherato il regime che con le leggi razziali svela una ferocia sempre abilmente nascosta. Ma è la guerra, condotta in modo fallimentare, a cambiare radicalmente il giudizio degli italiani sul regime. Dal 1943 comincia il riscatto con la nascita della Resistenza e poi verranno i formidabili anni della crescita dell’Italia che termineranno solo negli anni ottanta, ben più in là della crisi petrolifera del 1973. Ultimo atto è la (ri)nascita dell’antipolitica come strumento per andare al potere, nel 1994 Berlusconi la rispolvera l’antipolitica, ma non è una nuova categoria di pensiero. Anche lo stato liberale era stato abbattuto negli anni venti con la sirena dell’antipolitica. Infine una falsa vittoria che cela una terribile sconfitta per i giovani di oggi, l’avvento del sistema economico sul modello di Amazon. Pochi diritti, bassi salari, precarietà a vita. E’ la prospettiva che hanno davanti le nuove generazioni. Una prospettiva che potrebbe portare a una guerra, non quelle viste nel passato ma un feroce confronto tra chi ha e chi non ha nessuna prospettiva e non è disposto a rassegnarsi.

Gotor racconta anche quella che, a suo giudizio è stata le vera occasione perduta per l’Italia: il biennio 1960-62 in cui l’ascesa del nostro Paese  è stata arrestata con tutta la forza e la violenza possibili: la morte mediante una bomba del capo dell’ENI Enrico Mattei; la persecuzione giudiziaria e l’arresto di Felice Ippolito, presidente del CNEN (“il Mattei dell’atomo”); la parabola improvvisamente e stranamente discendente della Olivetti, anche in questo caso con delle morti premature e sospette, come quella del responsabile del Laboratorio di Ricerche Elettroniche Mario Tchou che lavorava a computer futuristici.

Sono ben 512 pagine, ma la lettura fila veloce tra fatti, aneddoti e riflessioni profonde.

La presentazione del libro è terminata con la lettura da parte di Cloris Brosca del brano “La Vittoria di Amazon”: “Fatto sta che questa sera, al tramonto in riva al mare, negli occhi grandi e profondi di mia figlia, rivedo, per un interminabile istante, l’operosità, l’ingegno, i commerci, gli eserciti, le migrazioni, le violenze, le scommesse, i calcoli, le canzoni, le poesie, i film, gli amori, gli odi, le ambizioni, le speranze e le crudeltà che hanno attraversato questo Novecento italiano. […] Proprio in quel momento mi volto di scatto per cercare l’ultimo sole, già uno spicchio infuocato oltre la linea dell’orizzonte, e come per incanto mi appare baluginante l’alba della sconfitta di Adua, da dove forse tutto è cominciato. Non so perché, ma in quest’attimo fuggente, ormai rudere esausto tra ruderi, «me duele Italia».”

Si tratta sicuramente di una esperienza positiva, da ripetere, nella bella Biblioteca Rugantino, una risorsa culturale importante per Torrespaccata.

Giuseppe Manna