’Emilia Romagna va a Bonaccini, la Calabria alla Santelli. Con il 51,4% il centro sinistra unito vince in Emilia Romagna, seguito dalla candidata della destra Lucia Borgonzoni al 43,2%. Il candidato del M5s Simone Benini si ferma invece al 4,1%. In Calabria invece Jole Santelli, candidata del centrodestra si attesta oltre il 50%, il PD diviso risulta essere il primo partito della regione. Dal Nazareno Nicola Zingaretti ringrazia le sardine: “Una grande vitalità dell’elettorato che ha partecipato in massa, credo che dobbiamo dire un immenso grazie alle Sardine. Credo che la crescita del numero dei partecipanti arrivi dalla forza democratica di un movimento partecipe che ha aiutato la democrazia italiana a essere più forte delle destre estremiste”.E’ importante il dato elettorale dell’affluenza in Emilia-Romagna che alla chiusura dei seggi, per è stato del 67,67% contro il 37,76% della tornata elettorale del 2014. A Roma vige il caos, ogni giorno avvengono atti di forza da parte dell’amministrazione comunale senza trovare risoluzioni vere e concrete ai problemi che orami non sono più emergenziali perché durano da 4 anni. Il sindaco sembra sempre più isolato e incapace di trovare risoluzioni, il presidente dell’Aula capitolina è rientrato nel suo ruolo comunale nel forte imbarazzo di tutta la maggioranza che sulla nuova discarica di Roma a Monte Carnevale scivola non trovando un accordo, rompendo le fila che vota contro la sindaca. I servizi non esistono, le municipalizzate sono lasciate a loro stesse, ama è al collasso e atac continua a funzionare a intermittenza, l’emergenza abitativa non è per niente gestita, si continuano gli sgomberi senza trovare risoluzioni. Il pugno duro e la forza sono orami all’ordine del giorno ma solamente verso i più deboli e bisognosi mentre si tutelano i poteri forti e chi davvero all’interno dell’amministrazione pubblica gestisce veramente Roma. La sterzata contro i poteri forti evocata in campagna elettorale dalla Sindaca Raggi non è mai stata attuata ma al contrario si sta lasciando libero arbitrio a chi ha sempre detenuto il potere. Assistiamo a sgomberi forzati e blitz contro i più deboli e gli emarginati, quando basterebbero normali controlli amministrativi, che costerebbero meno alle tasche dell’amministrazione ed otterrebbero gli stessi risultati, quegli stessi emarginati che dovrebbero trovare solidarietà da un amministrazione comunale che dovrebbe includerli nella società invece li addita ed esclude.