Scempio ambientale nel VI Municipio, i comitati presentano le loro osservazioni contro l’impianto di biomasse a Colle Prenestino

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Detto fatto, il QRE, l’Associazione Case Rosse, l’Associazione Nuova Urbe, l’Istituto tecnico agrario E. Sereni, il Comitato di quartiere di Colle Prenestino, il Comitato di Quartiere Prato Fiorito, il Comitato Francigena e il Comitato Discarica Castelverde,  hanno presentato le loro osservazioni alla Regione Lazio Politiche ambientali, contro la realizzazione dell’impianto per biomasse in via Prenestina 1280, con la richiesta di partecipazione alla prevista conferenza di Servizi.

What’s up media ha chiesto a Paolo Cartasso (componente del QRE) quali i motivi ostativi che vietano un impianto del genere nei pressi del quartiere Colle Prenestino  ”numerose sono le ragioni  peraltro documentate,  che indicano il luogo incompatibile  con il progetto – ha dichiarato Cartasso – il sito in realtà ricade nella zona di protezione dell’acquedotto Vergine e a ridosso dell’area di rispetto del Bacino idrogeologico,  pertanto il codice Cer (catalogo Europeo dei rifiuti) che potrebbe essere richiesto per il trattamento dei fanghi da acque reflue non è autorizzabile in quell’area per evitare eventuali contaminazioni delle falde idriche sotterranee”. Ha poi continuato la conversazione  rilevando l’immediata vicinanza con l’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni, un’eccellenza nelle produzioni agrarie di tutto il Lazio. A tutto questo se si aggiunge che il progetto autorizzato nel 2014 prevedeva  un riciclo di biomasse complementare all’uso agricolo, mentre nella nuova richiesta  di autorizzazione del 23/05/2019  si connota come impianto di gestione rifiuti peraltro non in conformità con lo Statuto della “Società Salone Srl”, che prevede: “la coltivazione del fondo, la silvicoltura, l’allevamento di animali e ogni attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine….” Inoltre occorre che sia rilasciato il nulla-osta dell’ACEA, trattandosi di un’area con presenza di pozzi di captazione, ed è sovrastante una importante circolazione idrica profonda, in pressione, ad elevata potenzialità. In realtà,  i comitati  richiedono oltre a un parere di merito, la valutazione dell’impatto sanitario (VIS), sia per la presenza dell’istituto agrario sia per la presenza di centri abitati rispettivamente Colle Monfortani e Colle Prenestino, adiacenti  all’area destinata all’impianto di biomasse. Una verifica tanto più necessaria per l’incompatibilità dell’impianto in questione sia con l’edificato esistente residenziale e non residenziale, sia con le trasformazioni urbanistiche in corso di programmazione all’interno dell’area vasta. “Questione sanitaria di primaria importanza – sostiene Daniela Ferdinandi (componente QRE) – “In questo territorio non possiamo parlare più di prevenzione sanitaria ma piuttosto di fortuna e questa riflessione è grave… ma sostengo che il contesto ambientale è talmente inquinato che oltre affidarsi come necessario, alla normale profilassi di prevenzione è opportuno anche essere  fortunati, in quanto diversi cittadini presentano più patologie tumorali. La rigenerazione di questo territorio diventa imprescindibile per evitare che si realizzi la cosiddetta spirale dell’abbandono, una riqualificazione è necessaria  a contrastare la deriva di un luogo che abbandonato a se stesso e carico di discariche e aziende inquinanti si sta trasformando in una minaccia costante  per il territorio così fortemente antropizzato”. E’ certo che sono sempre più numerosi i cittadini interessati a mantenere il territorio in buona salute.

Di seguito il testo delle osservazioni presentato .

Ci opponiamo:

  1. Per quanto disposto dal PRG articoli: n.75 e successivi, trattandosi di un terreno agricolo;
  2. Lo Statuto della Società Agricola Salone Srl prevede impianti per il trattamento di prodotti di natura agricola e non di rifiuti organici;
  3. Il sito previsto dal progetto ricade nella “zona di protezione” dell’acquedotto Vergine, Comune di Roma Dipartimento Tutela Ambientale prot.55324 16.07.2019);
  4. Il terreno sul quale viene proposto l’impianto è situato a ridosso all’area di rispetto del Bacino idrogeologico;
  5. Il Codice CER 19 08 05 che potrebbe essere richiesto per il trattamento fanghi da acque reflue, non è autorizzabile in quell’area, per evitare un eventuale contaminazione delle falde idriche sotterranee;
  6. Troppo vicino all’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni, un’eccellenza nelle produzioni agrarie di tutto il Lazio ed in particolare della città di Roma, L’azienda E. Sereni è certificata Biologica e fruisce dei fondi Europei per la PAC sul biologico;
  7. Il progetto autorizzato nel 2014 prevedeva il trattamento anaerobico di 75.000 tonn/anno di biomasse di natura agricola (autoprodotte e conferite da terzi) nonché la produzione di circa 25.000-30.000 tonn/anno di composto di qualità da impiegare come ammendante agricolo. L’autorizzazione fu rilasciata in conformità dell’Articolo n.2135 del Codice Civile, come riportato nello Statuto della Società, che prevede: “la coltivazione del fondo, la silvicoltura, l’allevamento di animali e ogni attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine….”;
  8. L’autorizzazione rilasciata in data 06/11/2018 è per trattamento di rifiuti codice CER: 20 02 01: sfalci d’erba e ramaglie, potature di alberi, foglie e siepe, piante senza pane di terra, residui vegetali da pulizia dell’orto. Come da Autorizzazione rilasciata dalla Regine Lazio: “La Realizzazione di un impianto di compostaggio e digestione anaerobica per la produzione di ammendante compostato di qualità derivante da biomassa vegetali da fonti rinnovabili previsti dal D.Lgs. n. 387/2003 di attuazione della direttiva 2001/77, realizzazione di serre fisse e stagionali destinate alla coltivazione di fiori recisi; costruzione di quattro tettoie a servizio dell’attività agricola” di cui alla richiesta di rilascio del Permesso di Costruire prot. QI/166088 del 30/10/2014 e della successiva Autorizzazione Unica prot. n. QH/3465”;
  9. Nella nuova richiesta avanzata, in data 23/05/2019, dalla “Agricola Salone Srl.”, si connota come impianto di gestione rifiuti, di cui all’art.106, comma 3 delle NTA del PRG e, di conseguenza, l’intervento non risulta compatibile con la destinazione Urbanistica ad Agro Romano (Comune di Roma Dipartimento Tutela Ambientale prot.51725 03.07.2019) (Allegato 8);
  10. Inoltre occorre che sia rilasciato il nulla-osta dell’ACEA, trattandosi di un’area con presenza di Pozzi di captazione, ed è sovrastante una importante circolazione idrica profonda, in pressione, ad elevata potenzialità:> di 10m.cubi/secondo;
  11. I pareri del Comune di Roma sono formali e non di merito, Comune di Roma Dipartimento Tutela Ambientale Prot. 55895 del 17/07/2019,  trovandosi il terreno, in argomento, nel territorio Comunale di Roma chiediamo un parere di merito.

Chiediamo inoltre:

  1. Che sia valutato l’Impatto Sanitario: Decreto 27 marzo 2019: Linee guida per la valutazione di impatto sanitario (VIS), per le verifiche di competenza degli Uffici/Enti preposti alla tutela della salute, nella fascia dei 500 metri e oltre dall’impianto in questione: “(cfr. elaborato A.24 Relazione sui vincoli urbanistici, ambientali e territoriali, pg.6) si sottolinea ad est un istituto tecnico agrario. Si rilevano altresì, a sud est e a sud ovest, i centri abitati rispettivamente di Colle Monfortani e Colle Prenestino.
  2. Si chiede pertanto, ai fini della tutela sanitaria, una verifica di compatibilità dell’impianto in questione sia con l’edificato esistente residenziale e non residenziale, sia con le trasformazioni urbanistiche in corso di programmazione all’interno dell’area vasta” (Comune di Roma Dipartimento Tutela Ambientale prot.51725 03.07.2019);
  3. Che venga attentamente valutato il parere ostativo espresso dall’Ordine del Giorno tenutosi il 17/10/2019 dal Consiglio del VI° Municipio di Roma, come ente preposto al territorio;
  4. Che tutta l’area di Roma Est (Terra dei Fuochi), sia individuata come area ad elevato rischio ambientale: Legge n.13 del 19/07/2019 della Regione Lazio.

 

Ci riserviamo di ricorrere in ogni opportuna sede.

COMITATO / ASSOCIAZIONE INCARICO RAPPRESENTANTE
Associazione Case Rosse 2014 Presidente Cartasso Paolo Emilio
Assoc. Nuova Urbe “Lunghezzina” Presidente Cataldi Antonio
Istituto Tecnico Agrario E. Sereni Preside Patrizia Marini
Quartieri Riuniti in Evoluzione QRE Rappresentante Gallozzi Egidio
Colle Prenestino Presidente Gallinelli Pasquale
Prato Fiorito Presidente Gallozzi Egidio
Comitato Francigena Prenestina Presidente Boccia Franco
Comitato Discarica TAV Castelverde Presidente Ferdinandi Daniela