Con un comunicato il Comitato Periferie Roma Est, presieduto da Marco Manna, continua la sua azione di protesta contro l’impianto Ama di Rocca Cencia e l’inefficace gestione da parte delle istituzioni del municipio che promisero la chiusura dello stabilimento già nel passato 31 Dicembre: “Lascia perplessi sentire l’assessore in versione rivoluzionaria. Purtroppo è inutile caricare su Ama la responsabilità della scelta dei siti facendo finta di dimenticare che al governo della città c’è lo stesso partito della Ziantoni il M5S che mentre fa le barricate in altri municipi per mere dinamiche di mantenimento di consenso (vedi ponte Malnome) o Salario. Da questo fronte fin’ora si è visto solo una tutela a corrente alternata da parte del gruppo di maggioranza del VI municipio. Si sta seguendo lo stesso copione già visto, con la svilente cantilena proposta fino il mese scorso ” Eh ma la regione”! È colpa sempre di qualcun’altro, questa volta è di ama, la prossima volta sarà degli alieni. Rimane il fatto che i cittadini del quadrante EST hanno vissuto un estate BARRICATI nelle case e l’approssimarsi del rientro degli ultimi villeggianti non promette nulla di buono. Concludo anticipandovi che prossimamente metteremo in piedi delle iniziative di protesta”.
Contattato dalla nostra redazione il Vice presidente Flavio Mancini racconta: “E’ stata un estate all’insegna della puzza e dell’esasperazione, a farne la spesa sono migliaia di cittadini, sequestrati in casa e preoccupati per la salute propria e di quella dei loro figli e parenti, è evidente che il piano aziendale messo in atto dall’amministrazione è incompatibile con l’area urbana che gli sta attorno. Non si può utilizzare Rocca Cencia per sopperire l’emergenza rifiuti mandando nell’impianto una quantità di rifiuti superiore al dovuto, lavorando oltre il limite delle proprie capacità, è inadeguato per i lavoratori dell’impianto e per noi cittadini. Conclude Mancini – qui nel VI Municipio c’è una vera e propria emergenza sanitaria che necessita di essere affrontata e risolta in tempi brevissimi, il piano rifiuti attuale per Roma è completamente da rifare, non si può pensare di risolvere il trattamento dei rifiuti in questa maniera e non si può aggiungere degrado ad altro degrado in un territorio già martoriato dal punto di vista sociale”.