Regione Lazio boccia l’Odg del M5S: Adottare al più presto il Piano Regionale Rifiuti delle 5 R. Fratelli d’Italia presenta mozione di sfiducia a Zingaretti

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Si sono conclusi alla Pisana i lavori del Consiglio Regionale Straordinario sulla situazione dei rifiuti nella Regione Lazio. Per Marco Cacciatore consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Presidente X° Commissione (Urbanistica-Politiche Abitative-Rifiuti)  lo strumento risolutivo è adottare al più presto il Piano Rifiuti secondo la gerarchia delle 5 R (riduzione, raccolta differenziata, riuso, riciclo, recupero energia). La commissione presieduta da Cacciatore in assenza di atti provenienti dalla giunta, nei mesi scorsi ha riunito i comitati, le associazioni, i portavoce dei territori e gli enti locali in rappresentanza delle zone più martoriate di Roma e dell’intero Lazio e ha invitato tutti a presentare le relazioni che successivamente saranno trasmesse all’Assessorato per redigere le prime linee guida con all’interno le istanze delle zone più critiche e più problematiche. L’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle chiedeva di accelerare sul Piano Rifiuti e includere nel provvedimento le istanze, che sono arrivate in commissione dai territori, in tempi brevi e nel rispetto della cabina di regia ministeriale e compatibilmente con i tempi del consiglio regionale. L’ordine però non è stato votato. Quello che propone il Movimento è adottare al più presto il Piano Rifiuti secondo la gerarchia delle 5 R (riduzione, raccolta differenziata, riuso, riciclo, recupero energia). Di cosa si tratta? La legge e le direttive europee ci dicono innanzitutto, che il rifiuto va ridotto. In che modo? Producendone di meno da quando si fa la spesa fino alla cucina, per esempio utilizzando meno cose usa e getta e più acquisti alla spina. Inoltre nella Legge di Bilancio ci sono fondi per il credito d’imposta alle aziende che riducono gli imballaggi. La raccolta differenziata ha la sua notevole importanza poichè ridimensiona il quantitativo di spazzatura che viene convogliata negli inceneritori. Il riuso e il riciclo sono due punti fondamentali per rimettere in circolazione il rifiuto dandogli una nuova destinazione. L’ultimo elemento è il recupero energetico, tutte le volte che sentiamo parlare di biogas o biometano stiamo parlando di impianti che attraggono incentivi statali, ma di grandi dimensioni per essere remunerativi, al contrario del compostaggio anaerobico che è una forma di riciclo pulito ma costituisce anche la parte più pesante e flatulenta del rifiuto indifferenziato. L’organico può essere distribuito in un territorio sottoforma anaerobica anche in impianti di piccole dimensioni. In questo modo cosa si sta facendo? Si sta scorporando la parte più pesante e più costosa del rifiuto indifferenziato per distribuirla sul territorio in maniera che impatti di meno. Secondo quanto espresso dal consigliere Cacciatore “il momento risolutivo per chi ha un impianto sotto casa come può essere il Salario o Rocca Cencia è il Piano Rifiuti perchè si ricalcola il ciclo di impianto migliore e ogni sindaco avrà un indotto ben delineato dalla Regione, anche in maniera scientifica, così da essere meno costoso e tutelare ambiente e salute”. Il consigliere Pentastellato da tempo chiede alla giunta di iniziare i lavori sul Piano, ma da quando è stata istituita la cabina di regia il rimpallo delle responsabilità tra Comune e Regione è inutile e si attendono le conclusioni del Ministero, considerato anche che la Commissione Urbanistica, Ciclo dei Rifiuti e Politiche Abitative dovrà prima occuparsi del PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale), quindi l’inizio dei lavori sul Piano Rifiuti non sarà cosa breve. Oltretutto alla Regione è stata trasmessa la determina di Città Metropolitana di Roma Capitale, che indica le aree idonee all’individuazione di impianti di smaltimento: documento che la Regione Lazio non riconosce perchè non passato dal Consiglio Metropolitano, ma avrebbe i poteri sostitutivi per procedere se solo lo volesse fare e non lo fa, non da oggi, bensì dal 2013, trovando ora, come denuncia Cacciatore, nella Giunta Raggi un capro espiatorio, quando l’intenzione sembra quella di non pianificare. A non condividere la noncuranza del Presidente della Regione Lazio è anche Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia che il 22 novembre ha presentato una mozione di sfiducia a Zingaretti dicendo che il Governatore è impegnato nella campagna elettorale del PD e non governa la Regione. La critica di Massimiliano Maselli (NcI) è stata più severa:”Il degrado della Regione e’ sotto gli occhi di tutti, una giunta debole, un presidente non pervenuto. L’istituzione e’ bloccata, il Consiglio ha prodotto pochissime leggi, le commissioni per potersi riunire fanno audizioni”.