Murales di Diamond a Tor Bella Monaca: intervista all’Assessore Gisonda

20753

Da qualche settimana sono iniziati, in Largo Ferrucio Mengaroni a Tor Bella Monaca, i lavori per la realizzazione di un’opera d’arte che riguarderà sei facciate di alcuni palazzi del comprensorio R8, che saranno arricchite con dei murales. L’opera sarà realizzata dal noto street artist Diamond in collaborazione con la fondazione 999 Contemporary, che si è aggiudicata il bando dell’Estate Romana per un finanziamento di 35.000 euro. Al termine della prima facciata sono iniziate numerose polemiche sia da parte di alcuni cittadini che non hanno gradito l’opera sia da parte dell’opposizione municipale. Primo fra tutti il Consigliere Valter Mastrangeli che sul popolare social esprime il suo dissenso all’opera: “l’artista è molto bravo e c’è massima fiducia ma in questa occasione sono stati decisi colori e immagini inquietanti come il coltello alla gola della donna rappresentata”. Inoltre – continua Mastrangeli – era stata fatta passare come un’opera per Tor Bella Monaca invece è stata copiata, dalla copertina del CD del rapper romano il Piotta, e incollata sulla facciata della palazzina”. “E’ un inganno” afferma il Consigliere.

Ulteriori polemiche hanno riguardato anche le sedi in cui sono state prese le decisioni in merito alla realizzazione dell’opera, non adeguate e non ufficiali secondo altri consiglieri dell’opposizione. L’assemblea pubblica è infatti avvenuta non in sede di Consiglio Municipale ma presso la sede del centro sociale in Largo Mengaroni.

L’Assessore Municipale alla cultura, Alessandro Gisonda, ha cosi spiegato la questione:

“il progetto fa parte dell’Estate Romana, un bando del Comune, gestito del Dipartimento Cultura, per attività da svolgersi in varie zone di Roma. L’intera gestione è di competenza Capitolina, noi siamo intervenuti solo laddove servivano autorizzazioni ad esempio per occupare il suolo pubblico. L’opera di Diamond so che è stata presentata alla cittadinanza in un evento aperto a Largo Mengaroni in cui c’erano anche alcune realtà e associazioni locali che, come gli altri, potevano dire la loro, infatti mi riferiscono che qualche modifica al disegno iniziale è stata richiesta.

Sulla questione relativa alla decisione non avvenuta in Consiglio Municipale: “Si è trattato di un progetto di un privato che ha vinto un bando comunale come successo per tutte le altre iniziative dell’Estate Romana svoltisi in tutta la città, cosa dovevamo decidere?”.

E per quanto riguarda l’aspetto artistico dell’opera? “Posso esprimere un’opinione personale non avendo parlato con l’artista, ho insegnato per 20 anni storia dell’arte e se dovessi interpretarla direi che l’opera d’arte non è mai rappresentazione di un fatto di cronaca ma è linguaggio simbolico, in questo caso può rappresentare la fragilità del quartiere, la bellezza che bisogna imparare a vedere e ad intravedere, e che bisogna cominciare a proteggere prendendosene cura, cura a cui, evidentemente, non è stato sottoposto finora. Si tratta anche di una richiesta di aiuto con la forza e la fierezza che è propria delle donne, soprattutto qui.”.

Eravate a conoscenza del fatto che si tratta di un disegno già utilizzato in precedenza per un’altra opera?No, non lo sapevo, potrei citarle però decine di artisti che nella storia dell’arte hanno riprodotto la stessa opera cambiando tecnica: anche qui si tratta di una trasformazione da un disegno immagino, fatto a inchiostro per un cd ad un’opera parietale realizzata con un’altra tecnica, altri colori e con altre dimensioni. Non ci vedo un problema o un minor valore artistico.

E per quanto riguarda la polemica su immagini forti come la donna con il coltello alla gola?

Bisogna avere fiducia che le persone possano avvicinarsi anche ad altri linguaggi. Vorrei che venisse accettato che nell’arte non c’è violenza per come la si intende correntemente, al massimo provocazione, anche con toni forti. Qui l’artista, in totale libertà, ha fatto questa scelta e vorrei che tutti dessimo fiducia alle persone di avere la possibilità di cogliere quel linguaggio, quel messaggio e di crescere tutti insieme.

Capisco che ci siano opinioni diverse, va bene anche la polemica, però vorrei sottolineare che, senza rendercene conto, stiamo discutendo intorno all’arte, al suo ruolo nella società ed al significato delle opere, bisognerebbe essere contenti che finalmente si parla di quel che accade a Tor Bella Monaca parlando di questo e non di fatti di cronaca più o meno nera.