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Home Scienza e tecnologia

La qualità dell’aria urbana migliora, ma non abbastanza

di Gianluca Miserendino
26 Luglio 2018
in Scienza e tecnologia
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La qualità dell’aria urbana migliora, ma non abbastanza

Dal 2006 al 2016 c’è stata una lieve riduzione nella media delle concentrazioni annuali di inquinanti, sebbene in molte città ci siano ancora molti superamenti giornalieri dei limiti: lo dice il rapporto “MobilitAria 2018” dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IIA-CNR) e dal Gruppo mobilità sostenibile del Kyoto Club, che ha fornito un quadro della qualità dell’aria e della mobilità urbana nelle 14 principali città italiane. La ricerca ha preso in esame alcuni inquinanti, come il particolato atmosferico (PM10 e PM2,5) e il biossido di azoto (NO2), che sono legati al traffico e i cui sforamenti sono costati all’Italia l’avvio di una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea.

Analizzando il PM10si rileva una netta riduzione rispetto alla media annuale, in particolare a Torino, Milano, Venezia, Napoli, Genova e Roma. Riguardo al limite giornaliero invece la situazione appare più critica per Milano, Torino e Venezia che nonostante la riduzione su base annuale superano il limite giornaliero per più di 35 volte all’anno. Per quanto riguarda il PM2,5le città che sono riuscite a ridurne maggiormente le concentrazioni sono Roma, Bologna, Cagliari e Napoli, mentre Milano, Venezia e Torino sono ancora sopra il limite. Infine le concentrazioni di biossido di azotosono maggiori a Milano, Torino e Roma, mentre Bari, Bologna, Catania e Reggio Calabria le hanno ridotte dal 36% al 46%. Nel 2016 la città con il più alto numero di sforamenti oltre il limite è Torino (28 volte), seguita da Roma (13).

A incidere sulla qualità dell’aria sono sicuramente i provvedimenti in materia di mobilità: i ricercatori hanno preso in esame diversi indicatori come zone a traffico limitato, care bike sharing, numero e tipologie di veicoli e trasporto pubblico locale. Dal rapporto emerge un andamento positivo, ma il tasso di motorizzazionesi attesta ancora su numeri troppo elevati: prima in classifica è Catania, con 684 veicoli per ogni 1000 abitanti, segue Cagliari con 646 e Torino con 639. C’è stato invece un miglioramento a Roma e Milano, rispettivamente con -13% e -10%. Il trasporto pubblicoè un po’ in difficoltà e ha perso utenti soprattutto a Napoli (-32%), mentre sono cresciute in molte città sia le ZTLche le piste ciclabili.

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Gianluca Miserendino

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