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Home Salute

BIMBI CHE NON DORMONO: CHE DISPERAZIONE!

di Gianluca Miserendino
18 Giugno 2018
in Salute
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BIMBI CHE NON DORMONO: CHE DISPERAZIONE!

Per quale motivo mio figlio non dorme? Cosa posso fare per evitare i risvegli notturni? Ha scambiato la notte per il giorno è normale? Senza seno non si addormenta, come fare? Queste sono solo alcune tra le domande più frequenti che pongono le mamme quando i propri bimbi non dormono o si svegliano frequentemente durante la notte.
In primo luogo va chiarito che fino ai cinque anni di età è assolutamente normale il verificarsi di periodi di mutazione del ritmo del sonno. Durante i primi anni di vita infatti il cervello non è ancora del tutto maturato anzi, è in continua evoluzione e questo provoca fasi alterate del ciclo circadiano. Studi scientifici hanno dimostrato che nei neonati la fase del sonno REM, che ricordiamo essere la fase del sonno con maggiore attività cerebrale, dura di più; questo perché il sonno REM favorisce lo sviluppo neurologico, prezioso in questa età. Durante i primi mesi di vita inoltre assistiamo ad un veloce passaggio tra la fase REM e le altre fasi e ciò spesso può facilitare il risveglio.
Precisate le cause biologiche, andiamo a vedere quali sono i motivi più comuni che provocano insonnia nel neonato.

In primis vale sempre la regola che fa riferimento al pianto ovvero: c’è qualcosa che impedisce a mio figlio un sonno sereno?

I fattori più comuni possono essere: fame, sete, pannolino sporco, freddo, caldo. Anche piccoli fastidi o dolori possono impedire al piccolo un sonno sereno come in caso di raffreddori, coliche o comparsa di nuovi dentini.

L’ambiente in cui il bambino di solito dorme è altrettanto importante: è un ambiente accogliente? È un posto che il bambino conosce, in cui si sente al sicuro? Ci sono rumori o luci che lo disturbano?

L’alimentazione che segue il bambino può essere un indice: sta cambiando? Avete introdotto dei nuovi cibi che possono aver provocato fastidi?

Anche i cambiamenti nello stile di vita e nella routine del bambino non vanno sottovalutati, momenti importanti come il passaggio dalla culla al lettino, lo svezzamento, la nascita di un fratellino, l’inizio della scuola o anche il ritorno della mamma al lavoro possono infatti influire sul sonno.

Attenzione alla stimolazione eccessiva! Il bambino a causa dei cambiamenti naturali che sta vivendo e delle nuove conquiste motorie e sensoriali può sentirsi sopraffatto e sovraeccitato se a questo si aggiungono troppi giochi, troppi rumori, troppi colori durante la veglia. L’eccessiva sollecitazione può portare a difficoltà a dormire serenamente.

Cosa fare quindi, per facilitare il sonno del nostro bambino?
Poiché ogni bambino è unico, con i suoi ritmi ed i suoi tempi, non esiste una tecnica o delle regole universali che valgono per tutti. Esistono diversi metodi che vanno dal far abituare il bambino ad addormentarsi da solo, al dormire insieme nel lettone. Nessuna tecnica è più efficace dell’altra se non individualmente. Ciò che va ricordato è che è assolutamente normale un cambio delle abitudini del sonno per cui è importante per una mamma non preoccuparsi troppo ed imparare a gestire la nuova situazione per il suo bambino e per sé stessa. Fondamentale ad esempio è dormire quando dorme lui in modo da ricaricare le energie per quando ce ne fosse bisogno. Un ulteriore suggerimento è quello di creare un rituale che aiuti il bambino a capire che si sta avvicinando l’ora della nanna di modo da farlo abituare piano piano ad un determinato ritmo, ricordiamo che la routine per un bambino è fondamentale perché lo aiuta a prevedere gli eventi e questo gli dà sicurezza. Anche avere un piccolo gioco con sé al momento della nanna può aiutare, soprattutto se prima ci dorme per qualche notte la mamma così da prenderne l’odore. Un peluche o il ciuccio sono compagni importanti perché aiutano a gestire la separazione della mamma al momento di addormentarsi. Se proprio ci si sente sopraffatte dalla stanchezza e irritate, sentimenti del tutto normali soprattutto in una situazione di deprivazione di sonno, si può chiedere aiuto, al proprio partner, ai nonni o agli zii. Prendersi qualche ora di sonno aiuterà le mamme a ricaricarsi ed i bebè a sperimentare nuove modalità per addormentarsi.
Ciò che è più importante di qualsiasi altra cosa è far sentire sempre il proprio bebè al sicuro. Il momento della nanna è un momento importate e non sempre i bambini sono in grado di affrontarlo con tranquillità. È fondamentale quindi che la mamma sia paziente, che non si faccia scoraggiare e che provi a comprendere con dolcezza il proprio bambino per aiutarlo a dormire serenamente. Bisogna quindi munirsi di tanta pazienza ed avere una buona capacità di adattamento alla nuova situazione, tenendo sempre presente che come tanti altri, è un momento di passaggio e non durerà per sempre.

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Gianluca Miserendino

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