Il Bitcoin: alla scoperta delle “cripto monete”

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Sono ormai alcuni mesi che sui media si sente parlare di Bitcoin e spesso con titoli altisonanti come “la più grande speculazione del nuovo millennio” o anche “I nuovi milionari Bitcoin hanno la Ferrari nel garage” oppure  “Il Bitcoin manderà a casa le banche” e così via.

Abbiamo volutamente aperto questa nuova rubrica, sull’innovazione tecnologica, con il Bitcoin vogliamo fornire degli approfondimenti e in special modo fare chiarezza su questo fantastico mondo delle cripto-valute di cui oggigiorno si parla tanto e spesso a sproposito. Lo scopo di questa rubrica su What’s Up Media è proprio divulgare, spiegare e interagire, di volta in volta, mediante argomenti interessanti direttamente con voi lettori. Si, voi che ci leggete potrete porre domande, suggerimenti e richieste che invierete alla redazione di questo giornale (info@whatsupmedia.it). L’obiettivo sarà, utilizzando un linguaggio semplice ed esplicativo, comprendere tutti insieme il futuro che sta per arrivare e saper cogliere gli aspetti più significanti che tenderanno a influenzare la nostra comunità.

Per prima cosa chiariamo che il Bitcoin non è altro che una applicazione software che utilizza una rete di computer a livello mondiale che partecipano ognuno in modo indipendente. Questi ospitano al proprio interno una sorta di registro in cui vengono memorizzati i dati di tutti i movimenti della moneta virtuale bitcoin (l’applicazione software per convenzione è scritta con la B maiuscola mentre per la moneta si usa la minuscola). Vedremo nelle prossime puntate come questa tecnologia digitale ci consentirà di gestire diverse attività: come lo scambio di valute, pagamenti di qualsiasi tipo, passaggi di proprietà, certificazioni varie, noleggi, etc. Sui computer della rete (chiamati nodi) vengono registrate le transazioni che riguardano i bitcoin certificandone tutti i movimenti di trasferimento da un portafoglio ad un altro, qualsiasi  cessione o acquisto, come pure tutti i cambi dei bitcoin  con altre valute (dollari, euro, yen, sterline e così via). La rete di tutti i computer prende il nome di Blockchain.

Un po’ di storia.

Il Bitcoin nasce nel 2008 ma la prima versione software  viene messa in rete nel 2009 da un certo Satoshi Nakamoto (pseudonimo dell’anonimo inventore) e il valore del bitcoin era di pochi centesimi di dollaro.

L’aneddoto più famoso su Bitcoin risale al 22 maggio 2010, quando un ragazzo acquistò per 10.000 Bitcoin (erano stati da poco emessi e valevano pochi centesimi di dollaro) due pizze del valore di 30 dollari in una cittadina della Florida perché voleva dimostrare che con i bitcoin ci si poteva davvero comprare qualcosa. Era Laszlo Hanyecz, uno sviluppatore software che come tanti altri giovani universitari aveva acquistato con pochi dollari una grande quantità di bitcoin. Oggi, 10.000 bitcoin valgono circa 80 milioni di dollari poiché 1 bitcoin oggi vale circa 8.000 dollari.

L’innovazione digitale.

La novità assoluta che Nakamoto introdusse è che tutti i computer nella rete  sono dei nodi indipendenti e non esiste un nodo centrale che coordina gli altri (assenza di autorità centrale di controllo, come invece lo è una banca per i nostri soldi), pertanto con questo tipo di rete che utilizza inoltre Tecnologie crittografiche si impedisce di fatto la manomissione e falsificazione dei dati perché nessuno può intervenire.

Come funziona il Bitcoin?

Chiunque può crearsi un proprio portafoglio (wallet) che genera un indirizzo univoco che equivale ad un numero di conto. Ad esso è associata una chiave di crittografia che conosce solo il titolare del wallet (altro codice) che permette di confermare in sicurezza la proprietà di un determinato conto e anche la transazione eseguita.

Dal suo inventore attraverso un complicato algoritmo matematico è stato posto il limite di 21 milioni di bitcoin di cui 16,5 milioni sono attualmente in circolazione e i restanti saranno generati con il mining fino all’anno 2140. Del mining tratteremo in un articolo futuro.

Il Bitcoin è anonimo?

Il Bitcoin si basa sulla blockchain questo vuol dire che tutte le transazioni sono visibili a chiunque, ma non sappiamo a chi corrisponde un determinato “numero di conto”. Diciamo che ci troviamo davanti a un sistema pseudo-anonimo, se qualcuno dovesse collegare un indirizzo al suo proprietario risalirebbe a tutti i suoi movimenti.

Come comprare bitcoin

I bitcoin si possono acquistare in diversi modi.

Sono ancora rari, ma esistono degli ATM (una specie di bancomat) dove poterli comprare.

Gli exchange sono siti dove previa registrazione ed invio dei propri documenti (se vi fidate) potete acquistarli tramite bonifici o carte di credito.

Poi esistono anche siti dove si offre uno scambio a brevi mani.

Cosa dà valore al bitcoin

Il loro valore è legato come ogni cosa alla domanda e all’offerta. Ad oggi sempre più persone stanno attribuendo al bitcoin e ad altre criptovalute molto valore, lo si vede dai movimenti dei mercati, di cui si possono osservare i movimenti su Coinmarketcap.
La richiesta di bitcoin cresce in base anche ai tanti servizi che nascono e che utilizzano  questa moneta per usufruirne. Di qui l’incremento del suo valore che nello scorso novembre è arrivato fino a 20.000 dollari.

Il mondo delle cripto valute offre sicuramente ottime opportunità di guadagno e di libertà, ma non essendo regolato da enti è difficile far valere le proprie ragioni in caso di errori o di truffe. Purtroppo su internet girano figure di tutti i tipi, bisogna porre molta attenzione quando acquistiamo monete o le inseriamo in qualche investimento di progetti (ICO).  Scegliamo con cura a chi affidare i nostri soldi, informiamoci presso diverse fonti e teniamo sempre presente che c’è sempre un grosso rischio, si tratta sempre di investimenti.

Dobbiamo aspettarci ed essere disposti all’eventualità di perdere tutto.
Se si vuole entrare in questo mondo “investiamo” soltanto il denaro di cui possiamo fare a meno.
Intanto, aspettiamoci un futuro in cui si potrà pagare tutto con le cripto monete.