Sviluppare l’intelligenza emotiva per combattere bullismo e cyberbullismo

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Girl being bullied at the school. Educational school isolation and bullying concept.

Sviluppare l’intelligenza emotiva di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, per contrastare il bullismo e il cyberbullismo. La nuova “materia” sarà portata sui banchi delle scuole e nel settore sportivo con un progetto sperimentale studiato dal tavolo tecnico sul tema che ha visto la collaborazione tra Roma Capitale, Ministero dell’Istruzione e del Merito, Lega Nazionale Dilettanti e tantissime realtà istituzionali che hanno fatto rete per rispondere a un fenomeno in costante aumento che prende di mira giovani e giovanissimi. Il tavolo tecnico, coordinato dal Gabinetto del Sindaco e dalla Vice Direzione Generale, si chiude dopo aver fatto sintesi tra le problematiche in campo, dando il via libera alla fase formativa. Obiettivo: creare una buona pratica da replicare in futuro, partendo dalle scuole e dai circoli sportivi. Grazie al metodo proposto dal Professor Aldo Grauso, coordinatore del tavolo, e condiviso dai partecipanti, un manuale psicopedagogico e diversi moduli e-learning saranno a disposizione di docenti ed educatori sportivi che potranno iniziare la sperimentazione seguendo le tecniche apprese. Il progetto sperimentale, che entrerà nelal fase operativa il prossimo autunno, coinvolgerà una scuola dell’infanzia, una primaria e secondaria di I grado e una realtà sportiva per ogni Municipio di Roma. L’intenzione è chiudere una prima fase entro l’anno, per comprendere l’impatto sulla popolazione giovanile.

Il punto di partenza dal quale parte la sperimentazione è che solo provando e scambiando le emozioni, tra colui che compie un’azione di bullismo e colui che la subisce, si possa arrivare a una completa consapevolezza del fenomeno. Solo “provando” il dolore che si provoca agli altri si potrà evitare di replicare comportamenti negativi e devianti. Il metodo proposto dal Prof Grauso, che servirà sia ai docenti, che capiranno meglio la vita emotiva dei propri studenti, sia agli alunni, per condividere tante cose della propria vita che altrimenti sarebbero messe da parte, è mutuato da buone pratiche messe in atto in Nord Europa, dove questo punto di vista è molto utilizzato e sta dando ottimi riscontri. La metodologia proposta approccia dunque un problema che, partendo dalla scuola, viene traslato in realtà esterne. In questo modo, il messaggio che bambini/e e ragazzi/e e praticanti di sport ricevono sarà lo stesso, e lo sviluppo dell’intelligenza emotiva permetterà di immedesimarsi nell’altro e “toccare” le corde più profonde del sentire. Roma Capitale e Lega Nazionale dilettanti, attraverso i Dipartimenti e i propri organi interni, selezioneranno scuole e associazioni partecipanti al progetto sperimentale.