PARTITA A DUE

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Come ampiamente previsto, Roma dovrà andare al ballottaggio, tra pochi giorni, per conoscere il suo nuovo sindaco. Michetti e Gualtieri – che in questo primo turno hanno ottenuto rispettivamente 334.548 e 299.976 voti – dovranno quindi andare a pescare tra gli elettori di Calenda, Raggi e degli altri candidati esclusi dal ballottaggio per raggiungere il 50% dei voti. Raggi e l’ex premier Conte hanno dato preferenza di voto personale a Gualtieri, come d’altronde Calenda. Appare evidente che il candidato del PD sia in forte vantaggio, a questo punto, anche se l’incognita è quella dell’astensione: l’affluenza che alla fine si è registrata nel comune di Roma alla fine del primo turno è stata pari al 48,8%. Una debacle per l’intera classe politica, sulla quale come al solito non si interrogherà nessuno. Sul VI Municipio,invece, meglio tacere: unica realtà che non vede il PD neanche al ballottaggio, e con Nicola Franco in netto vantaggio sulla candidata del Movimento Cinque Stelle. Succede, quando si gestiscono le primarie del centrosinistra con modalità antidemocratiche e figlie di ragionamenti calati dall’alto. Complimenti: bene, bravi, bis.