Roma è sempre più nel caos, chi la governa sembra che debba accontentare potentati che la fanno da padrone nella città. Centri di potere capaci di sovvertire a loro piacimento anche le più alte cariche proprio contro il volere dei cittadini. L’ex sindaco Ignazio Marino ne è la prova. Tutto questo potere è quello che è emerso nella scorsa puntata di Report sulla Capitale d’Italia, corruzione e abuso di potere con episodi di violenza tra i vigili di Roma, dai controlli Covid ai set cinematografici fino ad arrivare a favori per i propri amici.
I riflettori da tempo sono incentrati su inchieste giudiziarie e arresti avvenuti sul Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale uno dei più grandi d’Europa con 6mila agenti che operano in diversi settori dall’edilizia, ai controlli alle licenze commerciali fino ad arrivare al rispetto delle regole anti Covid. La trasmissione ha portato alla luce conflitti d’interesse nei set cinematografici, controlli a dei locali che non rispondono alle loro logiche e favori ad amici ed imprenditori fino ad arrivare agli ambienti della criminalità organizzata. Il giudice Muntoni ha spiegato: “Quando abbiamo sequestrato noi i ristoranti, dal giorno dopo c’erano controlli metodici e insistenti da parte degli agenti di polizia locale con interventi pesanti per rimuovere tutti i tavoli che non erano regolari”.
Altra anomalia è quella di velocizzare le pratiche di amici politici e imprenditori come Report ha trasmesso alcune intercettazioni tra Angelo Giuliani, ex- comandante della polizia locale di Roma Capitale finito sotto processo per corruzione, poi riabilitato e alla guida del Gruppo Eur e il comandante Stefano Napoli. Nella conversazione risalente al 2011 c’è la richiesta di velocizzare le pratiche di politici e imprenditori, tra i quali figurano l’allora deputato Marco Marsiglio, oggi presidente dell’Abruzzo. Marsilio, in una nota inviata a Report ha precisato che: “Non ho fatto altro che esercitare il mio diritto/dovere di accedere agli atti, pretendere trasparenza e informazioni su una procedura pubblica sospetta di irregolarità”.
Restando sempre in tema di anomalie della Polizia Locale, continua la nostra inchiesta sulle ombre che avvolgono l’evento dell’Estate Romana in VI Municipio denominato Roma Capital Summer. Questa volta è una sentenza del Giudice di Roma a certificare l’abuso amministrativo eseguito dalla Polizia Locale nei confronti dei commercianti che operavano all’interno della manifestazione. Con questa sentenza il Giudice Anita G. P. Grossi annulla la determinazione dirigenziale ingiuntiva di Roma Capitale e condanna la stessa al risarcire le spese del giudizio. Entrando nel dettaglio, la Polizia Municipale di Roma Capitale, asserendo che i commercianti fossero sprovvisti di idonea documentazione, redigevano una serie di verbali e sanzionavano ciascun commerciante al pagamento dell’ingente somma di €3.999,60.
Così si legge nei verbali della Polizia Locale: “violazione degli artt. 12 e 20 e 1 L.R. 21/06 perché in Roma, Via dell’Archiginnasio, area privata aperta al pubblico esercitava l’attività di somministrazione in occasione della manifestazione Roma Capital Summer senza aver presentato la prescritta autorizzazione (SCIA)”. Il Giudice, al contrario, ha accertato che lo standista fosse in perfetta regola ed era “munito di autorizzazione Amministrativa per il Commercio su Aree Pubbliche nel settore Alimentare e somministrazione di cibi e bevande”. Quanti altri episodi simili nasconde la Capitale d’Italia?