Italia in lockdown – Seconda parte

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E’ necessario garantire i protocolli di sicurezza, distanziamento di almeno 1 metro, mascherina e mani sempre ben disinfettate. Questi sono giorni di grande rinuncia per tutti gli italiani che consapevoli del rischio che corre l’intero paese, con senso di responsabilità si attengono alle regole imposte dal governo. “Se tutti rispetteremo queste regole usciremo in fretta da questa emergenza” – così il premier Conte suggerisce nel corso della conferenza stampa dove ha comunicato le linee guida a tutti gli italiani. A Roma il sindaco Raggi si adegua ai Decreti del governo e vengono chiusi parchi e ville storiche, si evita di affollare le aree in pericolosi assembramenti che possono favorire il contagio del virus.
La città si risveglia d’improvviso deserta, i monumenti per la prima volta nella storia sono senza turisti e le strade vuote. Gli effetti del nuovo decreto emanato dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte fanno calare la città in uno stato comatoso, tutti i giorni son molto simili ad una domenica d’agosto, con pochissime auto in giro e i mezzi pubblici praticamente vuoti. Le saracinesche sono abbassate ovunque, anche negli storici bar aperti h24 nel centro della città. Le uniche insegne posticce segnalate sono quelle per i tabaccai e le edicole che restano aperte, seppur con un afflusso irrisorio di persone. L’ambiente al contrario sembra beneficiare di questo evento i ricercatori registrano che nell’atmosfera c’è stata una riduzione delle concentrazioni di inquinanti chiave NO2 e polveri sottili (PM2,5 e PM10, particelle con diametro inferiore rispettivamente a 2,5 micrometri e 10 micrometri).E’ necessaria una sana riflessione, mentre l’uomo si ferma e soffre il mondo si rigenera.