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Home Turismo

Tra le colline di Mandela apre al pubblico il Castello del Gallo

di Daniela Pasquano
29 Giugno 2025
in Turismo
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Tra le colline di Mandela apre al pubblico il Castello del Gallo

Si trova a quaranta minuti dal cuore di Roma, tra le colline di Mandela e i boschi del Parco Naturale dei Monti Lucretili, è il Castello del Gallo. Affonda le sue radici nell’epoca romana e medioevale. Un tempo fortezza, poi dimora nobile, oggi il Castello si apre al mondo e offre al pubblico un’esperienza di bellezza e cultura con un paesaggio di alberi secolari e sentieri suggestivi, in un perfetto dialogo tra natura e architettura. La famiglia Del Gallo apre le porte del Castello e dei suoi giardini, invitando i visitatori a vivere un’esperienza fuori dal tempo. Visite guidate, eventi culturali e percorsi immersivi conducono lungo viali ombreggiati, tra scorci segreti e terrazze panoramiche. Dall’alto, lo sguardo si perde nelle vedute sul fiume Aniene. Affacciandosi al Belvedere si gode di una vista su quello che un tempo era il terreno della residenza di Quinto Orazio Flacco, il celebre poeta al quale nel I° secolo a.C. Mecenate donò un podere nel quale rifugiarsi lontano dalla caotica vita cittadina, circondato da frutteti, oliveti e pascoli. E se si guarda bene, tra gli alberi che seguono il corso del fiume Licenza, si scorge ancora il sentiero che Orazio percorreva per tornare alla sua villa. Immersi nella natura, i giardini celebrati da Orazio nei suoi scritti, nei secoli successivi divennero meta di viaggiatori del Grand Tour e conquistarono artisti in cerca della “veduta ideale”, espressione perfetta della fusione tra natura e arte.

Importante tappa del Grand Tour, il Castello del Gallo affonda le sue radici nell’epoca romana e medievale; questo territorio fu infatti a lungo presidiato dalla popolazione degli Equi, che resistettero per duecento anni prima di essere sconfitti dai Romani tra il 500 e il 300 a.C. quando qui sorse un villaggio, il pagus Mandela citato anche dal poeta Orazio nei suoi versi. Con la caduta dell’Impero Romano, il castello passò sotto il controllo delle abbazie, inizialmente Farfa e poi Subiaco, entrambe legate all’Abbazia di Cluny in Francia, che all’epoca rappresentavano delle vere potenze culturali ed economiche. Fu in questo periodo che i monaci introdussero la coltivazione dell’olivo, una tradizione che è ancora viva e che caratterizza l’azienda agricola del Gallo. Il Castello divenne poi una fortezza strategica sotto il dominio degli Orsini, mentre nel XVII secolo fu trasformato in dimora signorile dalla famiglia Nuñez Sanchez, con 2 piani al livello della sommità̀ della collina, la primitiva torre, e l’aggiunta di un giardino pensile di arbusti a siepi e cisterne scavate nella roccia. Nel XIX secolo infine, Julie Bonaparte, nipote di Napoleone e cugina di Napoleone III, e Alessandro del Gallo di Roccagiovine, Marchese di Mandela, resero il Castello un centro di cultura e arte, ospitando un salotto letterario internazionale e trasformando ulteriormente lo spazio esterno. Il percorso aperto alle visite consentirà di scoprire stanze ricche di arredi d’epoca, vissute quotidianamente ancora oggi dalla famiglia del Gallo, che continua a vivere il Castello – Michele, Alexandra ed i loro figli – che, come i loro antenati, mantengono il patrimonio artistico, culturale e storico di famiglia. Tra i vari ambienti, la sala da pranzo, dove troneggia un ritratto dell’Imperatore Napoleone e il fortepiano che Napoleone III donò alla cugina Giulia, proveniente dal palazzo imperiale di Parigi, le Tuileries; il Giardino d’Inverno, nel quale Giulia Bonaparte ricevette ospiti di riguardo tra cui i direttori dell’Accademia di Francia e i loro allievi “pensionari”, nonché studiosi come Ernest Renan; la Galleria degli Antenati, nella quale sono esposti i ritratti di diversi membri della famiglia del Gallo; la Stanza del Biliardo, che custodisce busti militari del XVI secolo, un piccolo cannone del XVII, le spade e il tavolo da biliardo del XVIII, i fucili del XIX e infine, un cartello in tedesco che ricorda all’ultimo grande capitolo storico vissuto da questo castello: l’occupazione nazista del 1944. La chiesa che fiancheggia il Castello, dedicata a San Vincenzo Ferrer, predicatore spagnolo dell’Ordine dei Domenicani, costruita nel 1726, è un piccolo gioiello di barocco romano luminoso e romantico, circondato dalla campagna romana. Custodisce affreschi di Michelangelo Cerruti e Giovanni Odazzi. Quando il Marchese Alessandro del Gallo e sua moglie Giulia Bonaparte lasciarono Parigi nel 1870, a seguito dell’esilio di Napoleone III, decisero di trasformare il Castello di Mandela nel loro rifugio lontano dal caos di Roma e di ospitarvi il celebre salotto letterario che fino a quel momento si era tenuto nel loro palazzo parigino di Rue de Grenelle. Allo stesso tempo, decisero di ridisegnare il terreno circostante e di creare un giardino segreto all’italiana vicino al castello, mentre sulle pendici della collina concepirono un romantico Bosco e, più avanti, un giardino all’inglese.

L’apertura al pubblico è da sabato 5 luglio. Il Castello del Gallo è aperto al pubblico ogni venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 17.30). Visita guidata completa, biglietto intero 15 euro: Castello, giardino privato, bosco francese e giardino paesaggistico. Fasce orarie da 20 minuti, durata della visita guidata 40 minuti. Bambini fino a 11 anni gratuito.

Visita con app in realtà aumentata (solo esterni del castello) 8 euro: bosco francese e giardino paesaggistico. I biglietti sono acquistabili sia sul sito www.castellodelgallo.it sia presso la biglietteria fisica situata a Borgo Mandela 7 a Mandela (RM). Tour completo con il proprietario, con degustazione solo la domenica alle ore 12.00, 50 euro. Visite infrasettimanali (prenotazione obbligatoria). Gruppi: dal lunedì al giovedì visita guidata completa 12 euro / Pax minino 15 persone. Scuole e centri anziani: dal lunedì al giovedì, visita guidata completa 8 euro / Pax minino 15 persone.

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Daniela Pasquano

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