A San Benedetto del Tronto tra gli scaffali di un supermercato biologico è in atto una piccola rivoluzione. Si chiama “Giorno per Giorno Bio” ed è l’ultima realtà commerciale ad aver aderito alla rete “Spreco come Risorsa”, progetto territoriale che coniuga economia circolare, responsabilità sociale e sostegno alle fragilità. Promossa dal Banco Alimentare Marche ETS in sinergia con il Comune di San Benedetto del Tronto e il relativo Assessorato alle Politiche Sociali, l’iniziativa ha un obiettivo concreto e ambizioso: trasformare le eccedenze alimentari in aiuto per chi non può permettersi il superfluo e a volte nemmeno l’essenziale. Ogni giorno, nei punti vendita aderenti, i prodotti che non possono più essere venduti, ma sono ancora perfettamente consumabili, vengono separati, raccolti e affidati a enti del terzo settore. In questo caso, a riceverli sarà l’associazione Le Ali dell’Amore, impegnata nel sostegno alle persone vulnerabili del territorio sambenedettese. Dietro il progetto si muove un sistema organizzato, tracciabile, che permette di misurare l’impatto sociale e ambientale del gesto. Le metriche adottate — tra cui il peso netto degli alimenti recuperati, il numero di pasti equivalenti redistribuiti e la riduzione stimata delle emissioni di CO₂ — aiutano a dare forma e sostanza al valore di ogni singola donazione. Inoltre, le imprese che partecipano ricevono un vantaggio tangibile: uno sconto sulla TARI, riconoscendo il contributo alla riduzione dei rifiuti urbani. Nel contesto della crisi economica che stringe fasce sempre più ampie della popolazione, il recupero del cibo in eccesso assume oggi un significato nuovo. Non più solo gesto etico, ma atto strutturale di coesione sociale. Ogni cassetta di frutta recuperata, ogni vasetto di yogurt non venduto, ogni pagnotta che non finisce nei rifiuti diventa parte di un’economia della cura. I supermercati che vogliono partecipare possono applicare semplici accorgimenti: una corretta separazione dei prodotti ancora commestibili, una conservazione conforme alle norme igienico-sanitarie, una collaborazione costante con le realtà del volontariato. Nulla che stravolga l’organizzazione del punto vendita, ma che cambia radicalmente l’impatto sul territorio.