Un gesto di profonda generosità è avvenuto all’ospedale Santa Rosa di Viterbo. I familiari dell’agente della polizia di Stato Augusto Proietti, venuto a mancare ad agosto, hanno donato al pronto soccorso dell’ospedale un dispositivo all’avanguardia per il supporto alla rianimazione cardiopolmonare (Rcp). Proietti per molti anni aveva prestato servizio presso il posto di Polizia di Stato dell’ospedale, diventando, oltre che un prezioso supporto in termini di sicurezza, anche una sorta di elemento aggiunto dello stesso team dell’emergenza viterbese, tessendo con tutti un rapporto di fiducia e di amicizia sincera. Al momento della donazione, oltre che la direttrice della struttura operativa Lorena Cipollone, la dottoressa Flavia Verginelli della Direzione sanitaria ospedaliera e i coordinatori dello stesso Pronto soccorso e della Medicina d’urgenza, Giulietta Schirra e Fabrizio Zocchi, hanno voluto partecipare anche numerosi operatori sanitari del Santa Rosa. Il dispositivo portatile donato fornisce feedback in tempo reale sulla qualità delle compressioni toraciche durante la rianimazione cardiopolmonare, monitorando parametri essenziali come la profondità, la frequenza e il rilascio delle compressioni. Consente, inoltre, anche l’analisi delle prestazioni post-intervento tramite l’applicazione dedicata, facilitando il debriefing e il miglioramento continuo delle pratiche di rianimazione. “Ringrazio sentitamente i familiari dell’agente Proietti – ha commentato Lorena Cipollone – per questa donazione di grande valore affettivo, oltre che professionale. Lo strumento che ci è stato consegnato rappresenta, infatti, un importante contributo che ci supporterà nel migliorare la qualità delle manovre di rianimazione, aumentando le possibilità di salvare vite umane”. “I rapporti umani, oltre che professionali – aggiunge il direttore generale della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi – soprattutto quelli che si sviluppano in contesti lavorati caratterizzati da un livello elevato di pressione sugli operatori, come può essere un Pronto soccorso, sono un fattore decisivo, e possono rilevarsi anche determinanti nel funzionamento stesso di una struttura. Questi sono gesti che, oltre a contribuire al miglioramento della qualità erogata delle cure, fanno bene al cuore di chi li riceve”.