Quando si compra un prodotto, occorre prestare attenzione e capire quali sono le principali differenze tra la data di scadenza “da consumare entro” che serve a garantire la sicurezza alimentare, motivo per il quale oltre la data indicata il prodotto non dovrebbe più essere consumato; e la dicitura “da consumare preferibilmente entro” che riguarda invece il termine minimo di conservazione degli alimenti, e quindi si riferisce alla data di miglior qualità del prodotto. In questo secondo caso, se conservati correttamente, gli alimenti possono essere consumati anche dopo tale data, e affidarsi ai propri sensi può essere la soluzione per evitare un inutile spreco di cibo ancora buono e adatto al consumo. Un’indagine condotta da Too Good To Go rivela che nonostante l’81% dei consumatori italiani si dichiari consapevole del significato dell’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro”, quasi un terzo (30%) ammette di buttare spesso o sempre il cibo una volta superata tale data. Tra i più “spreconi” gli appartenenti alla Generazione Z (42%) mentre i Millennials (21%) sembrano essere i più attenti. Proprio i Millennials sono anche i più inclini a utilizzare i propri sensi come strumento principale per valutare lo stato dei prodotti (67%) a differenza invece della maggior parte degli italiani (65%) che si affida principalmente alle etichette e che dichiara di non fidarsi completamente del proprio buon senso quando si tratta di cibo (52%). “Ogni anno, tonnellate di cibo perfettamente commestibile continuano a essere sprecate nelle nostre case, spesso a causa di fraintendimenti sulle etichette alimentari. Occorre quindi rivedere i nostri comportamenti. Quello che fa quotidianamente Too Good To Go è contribuire ad accrescere la consapevolezza sul tema dello spreco, non solo mettendo a disposizione gli strumenti più adatti per ridurlo, ma anche ispirando cambiamenti nelle abitudini di consumo e promuovendo una migliore conoscenza e comprensione delle etichette dei prodotti alimentari” ha dichiarato Mirco Cerisola, Country Director di Too Good To Go Italia. Per promuovere una corretta interpretazione delle etichette e limitare lo spreco alimentare tra le mura di casa, Too Good To Go ha lanciato nel 2021 l’iniziativa “Etichetta Consapevole” in collaborazione con alcuni dei più importanti brand dell’industria alimentare a livello globale, tra cui Unilever, Danone, Carrefour, Nestlé e Bel Group. L’invito rivolto alle persone è quello di utilizzare i propri sensi e quindi osservare, annusare e assaggiare un prodotto che ha superato la data “da consumarsi preferibilmente entro” per valutarne lo stato. Ad oggi, In Italia, l’etichetta “Osserva, Annusa, Assaggia” conta 47 brand aderenti al progetto ed è presente su oltre 300 referenze, venendo stampata annualmente su oltre 390 milioni di confezioni. Secondo l’indagine di Too Good To Go, più di un terzo degli intervistati (36%) dichiara di aver visto o sentito parlare dell’etichetta, soprattutto anche questa volta si tratta per lo più dei Millennials (58%). “Oggi l’Etichetta Consapevole di Too Good To Go è presente in 15 Paesi, vanta 532 partner attivi in tutto il mondo, ed è stampata su 6 miliardi di prodotti ogni anno. Siamo orgogliosi di lavorare con così tante aziende e di riuscire a generare un così grande impatto in modo allargato, guidando i consumatori verso comportamenti più consapevoli, attenti e sostenibili per il Pianeta”, conclude Cerisola.