«La difficile situazione delle carceri si ripercuote inevitabilmente sulle condizioni di lavoro degli agenti di Polizia penitenziaria: per questo ho voluto incontrare alla Regione Lazio le principali sigle sindacali e avviare con loro un dialogo per mettere in campo quelle misure di sostegno che possono migliorare il benessere lavorativo degli agenti. A loro ho voluto esprimere gratitudine perché in molte case circondariali della Regione si è vissuta un’estate difficile, costellata di rivolte, di aggressioni, di violenze che sono state risolte con grande professionalità, spesso anche a rischio della propria incolumità». Così Luisa Regimenti, assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università della Regione Lazio. «Con i rappresentanti sindacali abbiamo concordato di concentrarci in particolare sulla formazione: abbiamo a disposizione 50 mila euro per l’avvio di percorsi professionalizzanti per gli agenti di polizia penitenziaria volti a fornire nuovi strumenti che consentano di gestire l’attuale platea di detenuti, oggi mutata rispetto agli anni passati. Tra le possibilità su cui si è registrato ampio consenso, la creazione di percorsi di recupero per gli agenti che hanno subito violenze o in situazione di forte stress. Ma anche l’avvio di corsi di formazione specifici per acquisire competenze nella gestione di situazioni a rischio e per l’apprendimento delle tecniche di ascolto e comunicazione empatica, gestione del conflitto e tecniche di de-escalation. Si tratta di un ulteriore supporto agli agenti che all’interno degli istituti penitenziari respirano il contagio emotivo della sofferenza, delle aggressioni, della violenza che sono causa principale di stress psicologico e fisico» conclude l’assessore Regimenti.
L’assessore Regimenti ha poi incontrato gli operatori dell’Istituto Penitenziario Minorile di Casal del Marmo: «Ho portato la mia personale vicinanza e il sostegno della Regione Lazio al direttore Giuseppe Chiodo, agli agenti della Polizia penitenziaria, al personale sanitario e agli educatori che lavorano quotidianamente nella struttura dove, nonostante le criticità, si continua a generare speranza e a offrire ai giovani detenuti una nuova prospettiva di vita». Prosegue Regimenti: «All’interno della struttura ho potuto apprezzare la biblioteca, i laboratori di oreficeria e il servizio sanitario presente. Purtroppo, permane il problema dell’assenza di formazione qualificata, di istruzione riconosciuta e di un serio percorso di avviamento al lavoro oltre a quello della determinazione certa dell’età dei detenuti che non hanno documenti. Molti, inoltre, i giovani detenuti che hanno problemi psichiatrici. Mi attiverò in sede di tavolo interassessorile per chiedere il potenziamento del servizio psichiatrico, l’attivazione di corsi di formazione professionalizzanti e affinché i detenuti, come con il Pastificio Futuro, possano essere inseriti in percorsi e progetti lavorativi virtuosi. Il lavoro è una delle attività principali per contrastare la recidiva e garantire alle persone detenute di costruire un percorso diverso rispetto a quello che li ha portati in carcere».