La Città Metropolitana di Roma Capitale, la Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria hanno presentato in Campidoglio il Protocollo d’Intesa che favorirà la formazione professionale all’interno degli Istituti penitenziari presenti sul territorio di Roma e Provincia. Obiettivo: valorizzare le competenze delle persone private della libertà personale e agevolare il loro inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. L’accordo è finalizzato alla promozione e allo sviluppo di attività formative, di aggiornamento, di cooperazione specialistica ed all’avvio di percorsi di formazione professionale per l’acquisizione di competenze e/o qualifiche certificate, per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone private della libertà personale, detenute negli Istituti di Pena del territorio metropolitano. Nell’ambito di questo nuovo Polo Pubblico di Formazione sarà realizzato il progetto “Fratelli tutti” dedicato a Papa Francesco, tra le iniziative donate da Roma Capitale al Santo Padre nel corso della Sua visita in Campidoglio, come azione concreta nei confronti delle persone più fragili in vista del Giubileo. Si tratta di un piano formativo realizzato con AMA e prevede che le persone private della libertà personale vengano inserite nel settore dell’economia circolare. Nello specifico, è un primo percorso di formazione in apprendistato, rivolto ai detenuti del polo penitenziario di Rebibbia: saranno individuati soggetti idonei al supporto alla gestione delle “compostiere”, ovvero le macchine di trasformazione dei rifiuti organici in compost. Al termine del percorso formativo sarà rilasciata una qualifica professionale, indispensabile e necessaria nei diversi impianti dell’Azienda AMA Roma. Il sistema di formazione sarà duale, basato sull’alternarsi di momenti formativi “in aula” e momenti di formazione pratica in “contesti lavorativi”, favorendo così politiche di transizione tra il mondo carcerario e il mondo del lavoro, prevedendo – per i detenuti inseriti nel programma e considerati idonei dal DAP – un’equa retribuzione per il lavoro svolto. “Oggi presentiamo un progetto bello e importante di formazione rivolto ai detenuti di Rebibbia, che si formeranno, grazie ad Ama, come tecnici del compostaggio. Il piano, che abbiamo presentato a Papa Francesco in occasione della sua visita in Campidoglio, rientra nel progetto “Fratelli Tutti” e prevede una formazione a pieno titolo, sia teorica che pratica, in un ambito lavorativo molto richiesto, con l’obiettivo di garantire uno sbocco professionale. Dare dignità e formazione alle persone private dalla libertà significa dar loro una speranza solida di reinserimento e farlo su un tema importante come l’economia circolare ne aumenta ancor di più il valore”, così il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Siamo felici di presentare oggi questo protocollo d’intesa con il DAP e con la Garante delle persone private della libertà personale. Siamo convinti che una formazione professionale seria, portata all’interno degli istituti penitenziari, possa dare ai detenuti una speranza rinnovata, perché una nuova strada è possibile. Dopo un anno di teoria in aula, è prevista anche la possibilità di fare pratica nelle sedi di Ama, con un contratto di apprendistato retribuito. La Città Metropolitana di Roma sta acquisendo un know-how importante sulla formazione e con questo progetto ampliamo ancora di più il nostro raggio d’azione” aggiunge Daniele Parrucci, Consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale, Delegato ad Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione. “In un momento in cui sovraffollamento e suicidi sono un’emergenza nazionale, ideare un progetto con una visione così complessiva è ancora più importante. Portare formazione professionale dentro gli istituti, garantendo alle persone detenute una certificazione e una professione richiesta dal mercato, è quanto più necessario e sono orgogliosa di aver lavorato in questi mesi affinché ciò avvenisse. Anche il Santo Padre, nella Bolla di indizione del Giubileo, ha più volte citato le condizione delle persone detenute, chiedendo ai Governi di restituire loro la speranza, anche attraverso forme di amnistia o indulto, volte ad alleggerire l’attuale insostenibile condizione di vita cui sono sottoposte le persone nelle nostre carceri e aiutarle a recuperare fiducia in sé stesse e nella società. Noi consideriamo il carcere un pezzo di città di cui ci vogliamo farci carico: portare queste attività dentro alle strutture, per contribuire a costruire percorsi utili al fine pena, rientra in questa idea”. Così Valentina Calderone, Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale.