Dopo il successo della prima edizione, dal 10 al 16 giugno torna a Roma l’appuntamento con “Corpo Libero”, la manifestazione promossa da Roma Capitale dedicata alle forme della danza contemporanea che apre la stagione estiva con una festa di sette giorni per tutti, diffusa su tutto il territorio, inclusiva, sostenibile e a basso impatto ambientale. Sono questi i principi che animano la seconda edizione della “Festa della danza di Roma”, che si appresta a tornare negli spazi pubblici dei 15 Municipi cittadini con un programma ricco di performance, spettacoli con musica dal vivo, danze sociali, laboratori a partecipazione libera. Novità di questa edizione, le long durational performance, azioni performative continuative che il pubblico potrà attraversare e vivere come vere e proprie installazioni temporanee. Sul fronte delle collaborazioni, oltre alla conferma di alcuni partner strategici, si aggiungeranno le collaborazioni con alcune Ambasciate, Enti e Istituti di Cultura internazionali, nazionali e cittadini, così come più ampio e articolato sarà l’apporto delle scuole di danza e formazione. Ancora una volta, l’obiettivo è portare l’arte coreutica al cittadino – nelle strade che solitamente attraversa, nelle piazze che frequenta, nei suoi cortili, nei parchi e giardini a lui vicini – coinvolgendolo attraverso la passione di giovani emergenti e il talento di professionisti affermati. Saranno anche sette giorni improntati all’inclusività sociale con attività rivolte ai bambini, laboratori interspecie, esperienze per anziani e pratiche di danza per persone con disabilità. Confermato anche per questa edizione, il Premio Ada D’adamo, riconoscimento che sarà assegnato a chi ha saputo interpretare la fusione tra esperienza artistica e funzioni sociali e a chi si è contraddistinto nel campo dell’accessibilità dei linguaggi e del coinvolgimento della cittadinanza attiva o di persone con disabilità. La manifestazione è promossa da Roma Capitale con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali, in collaborazione con Fondazione Teatro dell’Opera di Roma. A cura di Fabrizio Arcuri. Organizzazione: Zètema Progetto Cultura.