Sei romani su dieci non utilizzano i mezzi pubblici e si spostano con un mezzo privato, trascorrendovi in media 57 minuti al giorno, ben 6,6 ore a settimana: ben oltre la media italiana, che è di 5,8. È quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio Stili di Mobilità, giunto alla sua terza edizione, realizzato da Ipsos e Legambiente, in collaborazione con Unrae. Dati tutt’altro che incoraggianti: nonostante campagne pubblicitarie, sconti, corsie preferenziali per bus, piste ciclabili, rispetto all’anno scorso solo l’1% degli intervistati ha deciso di mollare a casa il mezzo privato in favore di quelli pubblici o in sharing.
Appena il 21% dei romani si sposta con un mezzo pubblico o in sharing: la città ha anche il record negativo per la maggior percentuale di spostamenti su mezzo privato in percorsi sotto i 2 km, il 38%. E la bici? La usa appena il 7%: è il dato peggiore tra quelli rilevati dallo studio. In sostanza, spiega a Repubblica Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, “nella Capitale il ricorso al mezzo privato continua ad essere la primissima opzione per la stragrande maggioranza delle persone e anche su spostamenti brevissimi”. La diretta conseguenza, oltre all’inquinamento, è un traffico costante che rallenta gli spostamenti quotidiani. E infatti nel capitolo “Precarietà e Trasporti” del report emergono aspetti di carattere sociale che vedono il 29% dei romani dichiarare di aver dovuto rinunciare a opportunità di lavoro a causa di tempi di spostamento troppo lunghi, costi elevati e assenza di servizi. Il 18% a opportunità di studio, il 31% a uscite di piacere e addirittura il 19% a visite mediche. Per Amedeo Trolese, responsabile Mobilità di Legambiente Lazio, riuscirsi a spostare “è un diritto e non un lusso”.
E se i tempi per farlo sono così imponenti è necessario intervenire per “ridisegnare la città a misura di ambiente e vivibilità. A Roma sono necessari più treni, tram, bus elettrici, biciclette e percorsi ciclo-pedonali per tutti, pedonalizzazioni, Fascia Verde e Congestion Charge. C’è bisogno di accelerare il passo in tutte queste direzioni per non lasciare indietro nessuno”. Anche i romani, piano piano, se ne stanno rendendo conto. E infatti tra le opinioni rilevate nella ricerca emerge che il 60% degli intervistati romani è “pienamente” o “abbastanza favorevole” a vietare progressivamente la circolazione dei mezzi inquinanti in città, il 65% è poi “favorevole” a dare priorità a bici, pedoni e trasporto pubblico locale nella progettazione delle strade. Secondo i dati più recenti, intanto, a Roma ci sono 768 mezzi privati (629 auto e 139 tra moto e scooter) ogni mille persone: più di una vettura ogni due abitanti.