E’ Lamberto Giannini il nuovo prefetto di Roma. La sua nomina, proposta dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è stata approvata dal Consiglio dei Ministri. Giannini è nato a Roma nel 1964, è entrato in Polizia nel 1989 dopo la laurea in Giurisprudenza alla Sapienza. Una carriera che lo ha portato a diventare il 4 marzo 2021, su proposta dell’allora ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, capo della polizia e direttore generale della pubblica sicurezza, succedendo a Franco Gabrielli.
“A nome mio e di tutta la città un caloroso benvenuto a Lamberto Giannini, nuovo prefetto di Roma. Ci incontreremo presto per iniziare un dialogo costante. Legalità, sicurezza e il bene della nostra comunità sono i nostri obiettivi condivisi. I miei migliori auguri di buon lavoro”. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Per più di 25 anni Giannini si è impegnato nel contrasto all’eversione ed al terrorismo interno ed internazionale, arrivando giovanissimo a dirigere la Digos della Questura di Roma, incarico ricoperto dal 2004 al 2013. Proprio nel 2013 è stato promosso dirigente superiore, poi è arrivata la nomina a direttore del Servizio centrale antiterrorismo. Qui ha contribuito all’elaborazione della strategia nazionale di contrasto al fenomeno dei “foreign fighters” e ha coordinato l’arresto di diversi jihadisti in partenza o rientro dalla Siria. Non solo: il neo prefetto ha guidato anche la Direzione centrale della polizia di prevenzione e la presidenza del Comitato di analisi strategica antiterrorismo “Casa”.
Nella sua carriera, Giannini ha coordinato importanti operazioni: dagli arresti dei terroristi rossi che avevano ripreso la lotta armata tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del Duemila con gli omicidi del professor Massimo D’Antona, ucciso il 20 maggio 1999, e del professor Marco Biagi, ucciso il 19 marzo 2002.
Il nuovo prefetto della Capitale ha anche preso parte a diverse indagini all’estero tra cui quelle sull’omicidio in Afghanistan di Maria Grazia Cutuli, giornalista del Corriere della Sera. Tra i successi professionali, da ricordare anche le indagini e il seguente arresto di uno dei terroristi di destra responsabili della strage alla stazione di Bologna ma anche la direzione delle operazioni che hanno portato alla cattura in Bolivia del latitante Cesare Battisti. E infine si ricorda l’operazione che ha portato allo smantellamento di una cellula neobrigatista che aveva programmato un attacco contro il vertice G8 in programma alla Maddalena e poi l’arresto nella Capitale di un terrorista nel 2005 che, nello stesso anno, insieme ad altri complici aveva provato a farsi esplodere nella metropolitana di Londra.
Giannini è anche docente di Diritto Penale e antiterrorismo all’Università degli studi della Tuscia nel corso di laurea magistrale in Scienze della politica, della sicurezza internazionale e della comunicazione pubblica.