Il rilancio di Roma passa dal sacro e dal profano. È infatti una doppia opportunità, quella che si presenta alla Capitale. E se da una parte il “sacro” è quello del Giubileo del 2025, che sarà l’occasione di presentare al mondo una città diversa da quella degli ultimi anni, la candidatura al “profano” Expo 2030 rischia di essere persino più importante. In primo luogo perché, nel progetto presentato dal sindaco Gualtieri, Tor Vergata ha un ruolo di spicco, e potrebbe ospitare l’intero evento. Si delinea quindi la possibilità di dare un nuovo senso alla Vela di Calatrava, simbolo fino ad oggi dello spreco e della malapolitica. Intanto si tratta di fronteggiare la prestigiosa concorrenza delle altre città candidate, che tra l’altro hanno avviato la campagna per ottenere l’Expo prima di Roma.
Le concorrenti sono Mosca, Busan, Riyad, e Odessa. Sulla candidatura di Roma i contenuti – a parte il fascino clamoroso della città – devono pesare parecchio, e, come ha detto il sindaco Gualtieri, sono focalizzati attorno ai temi della rigenerazione urbana e dello sviluppo sostenibile. La decisione finale su chi avrà l’organizzazione dell’Expo 2030 sarà presa a fine 2023 dai paesi del Bureau international des expositions. Tra febbraio e marzo 2022, Gualtieri andrà a Dubai a presentare il progetto di Roma, poi verranno organizzati un evento a Parigi e un grande concerto a Roma. Noi ci crediamo. Per il futuro della città e del nostro quadrante, che merita una vetrina che non ha mai avuto. Buon lavoro.