Tutti voi ricorderete che durante il periodo di lockdown lo Stato ha dato la possibilità di accedere a dei fondi a fondo perduto, sono molte le aziende che hanno chiesto di essere aiutate, purtroppo il male maggiore del nostro paese è la grande evasione fiscale, che secondo l’Istat vale il 12% del Pil Nazionale.
Perciò questi aiuti arriveranno, giustamente, solamente alle aziende sane e che sono in regola con tutti i versamenti all’erario. Nel numero di giugno una domanda che ci sorgeva spontanea: i furbetti che non hanno mai versato neanche un euro di tassa avranno beneficio dal seguente sostegno economico a fondo perduto?
Sarà una semplice dichiarazione o ci saranno dei controlli precisi e serrati? La legge prevede molti controlli ma saranno effettuati veramente? Noi di What’s Up!Media abbiamo vigillato passo passo su cosa accade con il bonus del contributo a fondo perduto, previsto dal “decreto Rilancio” (Dl n. 34 del 19 maggio 2020), che consiste nell’erogazione ai titolari di attività d’impresa, di lavoro autonomo e agricole, di una somma di denaro commisurata alla diminuzione di fatturato causata dall’emergenza Coronavirus.
Abbiamo inserito nella richiesta una società che non aveva i requisiti completi per accedere al bonus, dobbiamo dire che la scheda era molto semplice da compilare e che la procedura eseguita è a portata di tutti. Dopo aver inviato la richiesta, dopo qualche giorno, l’agenzia delle entrate ha inviato una lettera alla quale chiedeva ulteriore documentazione. Dobbiamo dire che l’Agenzia è stata molto attenta ai finanziamenti statali e i controlli sono molto efficaci e serrati. La società inserita non è andata a buon fine come giusto che sia e alla fine ha dovuto rinunciare al finanziamento. Dobbiamo dare atto che l’Agenzia delle Entrate è stata molto attiva e vigile nello stabilire l’assegnazione dei fondi in modo molto corretto e ponderato.