Ennio Morricone 1928, 6 luglio 2020, il Maestro. Romano di nascita e di virtù. A lui si deve un modo di fare e soprattutto di farci ascoltare musica mai raggiunto prima. Amico d’infanzia di un altro illustre romano, Sergio Leone, regista e ideatore di un genere di film che ha fatto storia, il Maestro non è solo stato colonne sonore, come si possa pensare, ma anche autore di “canzonette”, arrangiatore e compositore di musica contemporanea. Sono questi aspetti che pochi di noi conoscono a far vivere al meglio una delle figure più illustri del secolo passato e quello attuale, un coraggio e una lungimiranza che sfiora la genialità e a volte l’incoscienza di un autore dedito a più interpretazioni. A noi il ricordo delle sue belle note, sistemate affinché potessero arrivare dove le parole e le immagini non possono.
Olivia De Haviland 1916, 25 luglio 2020, anche lei 104 anni, Hollywood porta bene… Longeva attrice britannica naturalizzata americana interpreta uno dei film più blasonati di tutta la storia del cinema, “Via col vento”, non è la protagonista ma riesce a tener testa ad attori come Clarke Gable, Vivien Leigh e Hattie Mc Daniel, quest’ultima prima donna di colore ad ottenere una riconoscenza ufficiale come l’Oscar per miglior attrice non protagonista, in tempi bui come l’America del 1939.
Sergio Zavoli 1923, 4 agosto 2020, narratore instancabile della nostra storia. Monumentale il programma TV “La notte della Repubblica”, dove ha raccontato tra immagini e parole oltre cinquant’anni di storia italiana, tra fatti e misfatti, stragi e eccidi, ma anche di un costume frivolo e conviviale tutto italiano.
Franca Valeri 1920, 9 agosto 2020, la sora Cecioni. Paladina della TV italiana ante imbarbarimento, la Valeri ha bucato lo schermo televisivo con la sua immagine di donna frivola e attaccata alle convenzioni, cosa che nella realtà non era. Per capirne la grandezza un film su tutti, “Il vedovo” con Alberto Sordi, e poi rimanere in silenzio e meditare.
Phillippe Daverio 1949, 2 settembre 2020, l’uomo dal papillon. Riusciva con parole semplici e accattivanti a spiegare la grandezza dei quadri del Caravaggio e contemporaneamente svelare i misteri racchiusi nelle immagini dell’impressionismo. Dotto ma naturale, RAI 5 non sarebbe stata la stessa senza di lui.
Eddie Van Halen 1955, 8 ottobre 2020, La chitarra sporca più pulita di sempre. Come Little Richard è il padre del Rock, Van Halen allo stesso modo è l’evoluzione del Rock stesso. Agli inizi degli anni ’70 e grazie all’evoluzione delle tecniche elettroniche ed estetiche della musica di quel tempo Eddie compie il miracolo di fondere sonorità Rock adattandole agli umori della sua generazione, una generazione fortemente inquieta.
Sean Connery 1930, 31 ottobre 2020, mister Bond. È facile ricordare l’attore scozzese come lo 007 per antonomasia, ma meno facile è aver a mente tutti i suoi film. Una carriera che inizia nel 1954 e finisce nel 2003, con un film paradossale e assurdo, “la leggenda degli uomini straordinari” epilogo quasi farsesco e autoironico di una carriera invece fatta di impegno e coraggio. Non si dimenticano film come “La collina del disonore”, “Atmosfera zero” o l’epico “Gli intoccabili”.
Gigi Proietti 1940, 2 novembre 2020. L’ironia dei numeri primi. Nascere e morire lo stesso giorno dell’anno, esattamente a ottant’anni solo Gigi poteva farlo, un burlone come pochi che rimane puro fino alla fine, chi l’ha conosciuto mi ha sempre raccontato che Proietti avrebbe potuto far di tutto. L’etichetta di un attore solo comico, mal si adatta a quello che Gigi era veramente, un cultore della vena popolare romana e anche italiana, interprete dissacrante e critico di un modo di essere tipico dell’italica specie. Mandrake di “Febbre da cavallo” film nato e distribuito in sordina, poi esploso e diventato un cult, Il Cavalier Cavaradossi della Tosca di Magni, il Rugantino del teatro a lui caro, sono il simbolo di una romanità di cui solo Gigi poteva essere manifesto. Veramente ci mancherai.
Nello scrivere questo articolo una notifica da FB mi dice che anche Diego Armando Maradona ci ha lasciati, si è vero un anno da dimenticare.
Marco Abbondanzieri