“E’ morta nella notte a Roma la nostra Rossana Rossanda. Aveva 96 anni. Ricorderemo la nostra fondatrice sul giornale in edicola martedì con un’edizione speciale.” Con queste parole “il Manifesto” ha dato, sul proprio sito, la notizia della scomparsa della “ragazza del secolo scorso”. Giornalista, intellettuale, comunista, scrittrice, Rossana Rossanda è stata tra le intellettuali più autorevoli del Paese.
Nata a Pola nel 1924, aveva partecipato alla Resistenza come partigiana con il nome di battaglia di Miranda. Subito dopo la fine della guerra si era iscritta al Partito Comunista Italiano di cui ben presto era diventata dirigente e nel 1962, nominata da Palmiro Togliatti, responsabile della politica culturale del Pci. Nel 1963 era stata eletta alla camera dei deputati. Nel 1969 aveva fondato insieme a Luigi Pintor, Valentino Parlato, Lucio Magri e Luciana Castellina “Il Manifesto”. Per le sue critiche al partito, in particolare sull’invasione sovietica della Cecoslovacchia, nello stesso anno fu radiata dal Pci.
Dopo essere stata direttrice del ‘Manifesto’, che lasciò definitivamente nel 2012, si era dedicata soprattutto alla letteratura e al giornalismo attraverso varie pubblicazioni tra cui “Le altre. Conversazioni sulle parole della politica”, “Un viaggio inutile”, “Anche per me. Donna, persona, memoria, dal 1973 al 1986”, “La vita breve. Morte, resurrezione, immortalità”. Nel 2005 era uscita la sua autobiografia “La ragazza del secolo scorso”.