Quello del Carnevale di Castelverde, che dal 2003 anno dopo anno è rappresentato su questo territorio è uno degli eventi più attesi e più caratteristici di Roma. È una festa con carri allegorici, gruppi e decine di cittadini mascherati che trasportano il quartiere in un vortice pieno di colori risate e allegria.
What’s up media ha intervistato Osvaldo Petrolati Presidente dell’Associazione culturale Castellaccio organizzatrice dell’evento.
Presidente Petrolati come nasce il Carnevale di Castelverde, quali gli obiettivi della manifestazione e quali gli ostacoli maggiori da affrontare?
“In realtà – ha risposto il Presidente Petrolati – la prima edizione del Carnevale di Castelverde si realizza nel 2003 con la collaborazione del Comitato di quartiere, dell’Associazione amici di Gabi e di alcuni gruppi coordinati dall’Associazione Castellaccio.Il nostro intento, dalla prima edizione ad oggi, è di portare in periferia momenti di svago e aggregazione per promuovere la socializzazione non solo tra cittadini di Castelverde ma di tutti i quartieri limitrofi che hanno sempre collaborato con gruppi spontanei e maschere originali.
Fondamentalmente, i maggiori ostacoli quindi, non li abbiamo riscontrati nel coinvolgimento dei cittadini, ma nella burocrazia sempre più rigorosa e costosa che spesso ha messo a rischio la realizzazione dell’evento. Purtroppo registriamo dai gravi fatti di Torino, un aumento di adempienze e controlli sul piano della sicurezza. Tuttavia, la sicurezza è il nostro punto di partenza, giacché il Carnevale di Castelverde è l’evento più clamoroso e più partecipato di questo territorio”.
Presidente Petrolati nelle diverse edizioni per le esibizioni si è sempre dato spazio a gruppi folcloristici, è una caratteristica del Carnevale di Castelverde o un modello sperimentato in questa tipologia di manifestazioni?
“In realtà – risponde Petrolati – nella maggior parte degli eventi carnevaleschi la presenza di gruppi folcloristici evidenzia la correlazione tra spettacoli popolari e il divertimento nella sua percezione più ancestrale. E quest’anno appunto, hanno sfilato gli sbandieratori d’Amelia, i Tamburi itineranti della Caracca, la banda folcloristica Sbandata di CHIA, il gruppo arti e tradizioni popolari di Amatrice, le dancing Majorettes di Mentana e l’immancabile presenza della banda musicale Severino Gazzelloni di Villaggio Prenestino. Tuttavia, una caratteristica del Carnevale di Castelverde, è anche la solidarietà che molti cittadini dimostrano nel partecipare alla donazione del sangue, in collaborazione con l’Associazione Carla Sandri dell’ospedale San Giovanni Addolorata”.
Presidente Petrolati sicuramente organizzare un evento così complesso è una grande responsabilità e fatica!.
“In realtà – risponde Petrolati – ai due elementi, ossia responsabilità e fatica aggiungo il tempo. Una squadra di giovani, di casalinghe, di operai, di impiegati di artigiani di professionisti che per mesi ha tolto tempo alle proprie famiglie pur di migliorare la qualità di vita di una comunità. Sono convinto che a loro va il ringraziamento speciale di un intero quadrante”.