Rocca Cencia, in centinaia alla manifestazione: “Un mostro che ci sta uccidendo, qui non si respira”

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In centinaia sono scesi in piazza davanti all’impianto comunale Ama di Rocca Cencia, comitati, associazioni, famiglie e semplici cittadini, tutti uniti dal forte disagio che si sta vivendo in quella parte della periferia di Roma, un fardello che l’attuale amministrazione Cinque Stelle non riesce a gestire dopo le molte promesse fatte e mai mantenute. I partecipanti indossavano mascherine manifestando la difficoltà a respirare, altri riportavano la scritta “Stop miasmi dal Tmb Rocca Cencia”. Il malessere dei cittadini è tangibile da tempo, a marzo un incendio colpì l’impianto di Rocca Cencia, e arrivò la richiesta dell’amministrazione capitolina di inserire l’Esercito, i militari di Strade sicure, per vigilare sull’impianto, proprio per timore di rivolte cittadine.

Durante la manifestazione prendono voce gli organizzatori, il presidente del Comitato Periferie Roma Est, Marco Manna:

“Facciamoci sentire, abbiamo un mostro che ci sta uccidendo, c’è un limite che non bisogna mai superare, si chiama dignità, difendiamo il nostro diritto a respirare, siamo stanchi di essere considerati la pattumiera di Roma, i miasmi provenienti dall’impianto sono atroci, dobbiamo dormire con le finestre chiuse. Manifestiamo perché ci sono delle promesse che non sono state mantenute, dobbiamo dircele tutte perché la situazione qui peggiora giorno dopo giorno, la situazione non è più accettabile qui c’è gente che si ammala e che è costretta a vivere rinchiusa in casa per la forte puzza. Dalle istituzioni abbiamo ricevuto un muro, un muro fatto di diffidenze e pregiudizi, ma sono ottimista di natura e non ci fermiamo. Il VI Municipio ha votato un atto per chiedere la chiusura di Rocca Cencia il 31 dicembre – ha aggiunto Manna – un mese prima della scadenza, davanti all’impianto, ci sarà il count donwn”

Prende la parola anche il Vice Presidente Flavio Mancini: “Ringrazio tutti i partecipanti perché non è facile di sabato mattina per commercianti e lavoratori partecipare alle iniziative, siamo qui per dare la possibilità a tutti di esprimere il proprio dissenso, non bastano i social, vedo molti ragazzi e li ringrazio perché dobbiamo dare a loro un qualcosa di diverso da quello che stiamo vivendo oggi. Chi pensa a noi che abbiamo una discarica sotto casa? Ce le stanno dicendo di tutti i colori, è uno scarica barile dal Comune agli altri Enti, ma io pago la tassa dell’immondizia al Comune, perciò è ora che si prendano le proprie responsabilità”.