“SETTEMBRE” MESE CHE SEGNA IL PASSAGGIO DALL’ESTATE ALL’AUTUNNO PERIODO DELICATO PER L’INTESTINO

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Molti disturbi che si acutizzano dopo l’estate dipendono dall’infiammazione del colon: ecco come depurare la flora batterica intestinale per rigenerare cellule e anticorpi e digerire meglio.

Il periodo di passaggio tra estate e autunno ė delicato per l’intestino, poiché esso è sottoposto a un brusco cambiamento dello stile di vita (rientro dalle ferie e ripresa delle attività), che si può ripercuotere sul ritmo dei movimenti intestinali. Di fronte a tale cambio di marcia, l’intestino può reagire con una serie di sintomi: impigrendosi   provocando stipsi, accelerando il ritmo con la diarrea, presentando un ritmo irregolare con la conseguenza di colon irritabile,o infiammandosi dando origine alla colite. Questi disturbi nel lungo termine portano ad un indebolimento delle difese. Ecco perché a settembre proteggere l’intestino con i rimedi naturali significa riportare questo organo al ritmo della Natura e garantire la salute a tutto l’organismo.

Nelle medicine tradizionali, i periodi di transizione tra due stagioni rivestono molta importanza, perché se vengono affrontati nel modo giusto ci assicurano salute e benessere per tutto il resto della stagione dell’anno. In particolare, a settembre è importante raccogliere e immagazzinare le energie maturate e raccolte durante l’estate, depurandole da tutte le scorie inutili per affrontare l’inverno. Non a caso per la medicina cinese l’autunno è associato all’elemento metallo (che simboleggia l’atto di raccogliere, mettere in riserva) e a due organi fondamentali: l’intestino e anche i polmoni. Sono organi apparentemente lontani ma accomunati da una funzione essenziale: assorbire energia nuova e smaltire le sostanze di rifiuto, favorendo il ricambio dell’organismo (analogamente al “ricambio” stagionale), la guarigione delle infiammazioni e il potenziamento delle difese in vista del freddo.

IL RUOLO EMOZIONALE DELL’ INTESTINO 

E’ la “centralina” del tuo benessere. Secondo le più aggiornate ricerche di neurofisiologia, e in particolare in base ai vari  studi medici, l’apparato gastroenterico è dotato di un sistema nervoso e assomiglia a un vero e proprio cervello che elabora le emozioni in modo diretto e istintivo, trasformandole in energia vitale o (se l’intestino è troppo intossicato) in malesseri di varia natura, dalla stipsi alla  diarrea. Questi disturbi, del tutto indipendenti dal controllo razionale, peggiorano soprattutto in autunno, quando per effetto dello stress, del cambio di clima e di dieta e della lieve depressioni tipica del periodo, l’eliminazione delle scorie al livello intestinale risulta insufficiente e il tratto digestivo diventa ipersensibile a virus e infiammazioni. Se l’intestino elimina le scorie solide e pesanti, i polmoni si occupano invece dello smaltimento delle tossine “leggere” che inquinano il respiro. Entrambi gli organi quando sono sani e attivi, governano gli scambi energetici che avvengono nel corpo e che sono alla base del nostro benessere.

Naturopata Anna Costantini.

QUANDO L’ADDOME S’INDURISCE LO ADDOLCISCO CON MALVA E ACQUA CALDA

La difficoltà ad evacuare protratta oltre i tre giorni segnala un accumulo nell’addome di scorie “cattive”: che si possono eliminare senza i lassativi, usando erbe ,frutti disinfiammanti e sali stimolanti. La stitichezza (o stipsi) consiste in un rallentamento del transito intestinale con evacuazioni faticose e meno frequenti rispetto al solito: si parla di stipsi dopo tre giorni di mancata evacuazione. La funzione naturale dell’intestino infatti quella di eliminare le scorie; se per vari motivi l’intestino tende invece a trattenere, assieme alla stipsi possono comparire molti altri disturbi (gonfiori addominali, riniti, dermatiti, cefalea) la cui origine non sempre va ricollegata alla pancia. In genere la stipsi è dovuta a una dieta poco ricca di liquidi per cui le feci sono dure da eliminare. Altre volte la stipsi compare per motivi psicologici, quando ad esempio si impongono all’intestino ritmi innaturali (un caso classico: non si va in bagno perché c’è troppo da fare) o perché si frenano  le spinte istintive.
In fitoterapia la stitichezza dovuta alla digestione lenta e alla scarsa motilità intestinale può trarre giovamento dal decotto di malva, che allevia le irritazioni intestinali : si prepara portando ebollizione un cucchiaio di fiori e foglie essiccate in 200 ml di acqua. Lasciare bollire per 10 minuti e fare riposare per 20 minuti. Da bere tre volte al giorno per un paio di settimane. La bevanda preparata con questa pianta dalle virtù emollienti
ammorbidisce le feci e disinfetta l’intestino.

Un vecchio efficace rimedio per chi soffre di stipsi è quello di bere la mattina a digiuno mezzo bicchiere di acqua calda non bollente) con qualche goccia di limone. Poi si fa la colazione: la peristalsi riattiverà rapidamente. Dal punto di vista alimentare ,l’acqua è il rimedio d’elezione per prevenire la stipsi, poiché mantiene l’intestino umido e le feci
ben lubrificate. Per quanto riguarda l’alimentazione da preferire cibi integrali come i cereali (riso, orzo e farro) i quali non sono stati privati della crusca, che una volta nell’intestino, assorbono molta acqua e favoriscono l’evacuazione. In autunno è anche indicato mangiare dell’uva da assumere a digiuno. Mentre bisogna evitare cibi che rallentano la peristalsi come il burro, lo zucchero, salumi e le sostanze astringenti come il cacao, caffè e tè. Un altro aiuto contro la stipsi e dato anche dall’associazione di oligoelementi manganese -rame, che svolgono un’azione disintossicante rinforzante su tutto l’organismo.

INTESTINO REATTIVO COME CALMARLO?

Spesso la colite é di origine ansiosa, toglie le energie e abbassa le difese. La colite è un’irritazione o infiammazione del colon spesso associata a componenti nervose ed emotive e a intolleranze alimentari. Si può presentare in tre modalità: con dolori crampiformi (o coliche addominali), con gonfiore alla pancia dovuto alla presenza di aria nell’intestino (meteorismo) o con diarrea.

Di per sé un episodio occasionale di colite con diarrea non è negativo, poiché rappresenta una modalità con cui l’intestino si libera delle tossine. Quindi di solito non è consigliato intervenire per arrestarla, se non in reintegrando le perdite di liquidi e sali minerali. In caso di colite con crampi e/o diarrea occorre evitare latte e latticini e privilegiare cibi astringenti ricchi di potassio (che viene perso in caso di diarrea), come patate, carote, mele senza buccia, riso, banane. Se c’è gonfiore occorre evitare cibi meteorizzanti come legumi, cavoli, crema, cioccolato e zucchero bianco. Meglio non consumare proteine diverse nello stesso pasto (per esempio carne e formaggio), mentre vanno bene le carni bianche lessate o ai ferri. Un finocchio crudo a fettine con un filo di olio blocca subito le scariche.

C’E’ UN ERBA PER OGNI TIPO DI COLITE

Il rimedio fitoterapico dipende dalla forma con cui la colite si presenta.

Di seguito ecco le erbe consigliate:

  • Se ci sono coliche addominali, anche di origine nervosa, si suggerisce l’infuso di passiflora (un cucchiaio di fiori secchi per tazza di acqua calda) oppure in estratto secco (una capsula al giorno).
  • Se prevale il gonfiore si può assumere il decotto di semi di cumino: fare bollire 30 g di semi di cumino in 1 l di acqua per 5minuti, lasciare riposare per 10 minuti, filtrare e berne mezza tazza dopo ogni pasto principale, anche dolcificandolo con del miele di castagno.
  • Infine nelle forme di colite associata a diarrea il rimedio raccomandato è la tormentilla :15 /20 gocce di estratto fluido in un bicchiere d’acqua 2/3 volte al giorno, fino a miglioramento dei sintomi.

La mela cotta riduce la motilità.Due mele cotte al giorno, condite con miele, limone e abbinati a mezza banana, riducono fenomeni diarroici.

L’OLIGOTERAPIA

Magnesio e potassio per non disidratarti. Nelle forme acute di colite il problema principale è la perdita di liquidi, che provoca disidratazione: gli oligoelementi più utili sono potassio e magnesio da assumere a giorni alterni per 10 giorni.

FLATTULENZA E BRUCIORI INTESTINALI

La sindrome del colon irritabile, nota anche come colite spastica, è uno dei disturbi più debilitanti e ricorrenti soprattutto al cambio di stagione, se non è curata in modo adeguato, ripristinando la flora intestinale, può moltiplicare le infiammazioni e far aumentare lo stress del rientro delle ferie.

La sindrome del colon irritabile è caratterizzata da spasmi intestinali responsabili di dolori addominali intensi. Il ritmo dell’evacuazione è del tutto irregolare: vi sono fasi di stitichezza alternata a episodi di diarrea, che coincidono con i periodi di maggiore “stress”. Per curare questa patologia bisogna intervenire con rimedi riequilibranti.

Nella dieta per la sindrome del colon irritabile bisogna ridurre lo zucchero bianco, anche i cibi che lo contengono come le farine raffinate e i dolci industriali. No anche ai latticini cipolle, uva secca, fagioli, sedano e cavoli, che provocano flatulenza. La medicina cinese consiglia di eliminare i cibi piccanti che aumentano l’attività dell’intestino, e preferire quelli emollienti come pesce al vapore, zucchine stufate, noci e olive.

I cibi piccanti irritano la mucosa intestinale e peggiorano i dolori: per insaporire i cibi usate il timo, calmante e disinfettante. Mangiare riso, ma integrale, perché le sue fibre sono in grado di assorbire le tossine più irritanti, la quantità è di circa 80/100 grammi, cottura  al vapore, con un filo di olio d’oliva calmano il colon, depurano l’intestino dalle scorie.

I MACERATI GLICERICI

Mirtillo, Quercia e Tiglio i vegetali riequilibranti. Di grande aiuto per il colon irritabile può essere la miscela composta da macerati gliceridi estratti dalle gemme di Ficus carica, Vaccinium vitis idaea, Tilia tomentosa e Quercus peduncolata: diluire 20 gocce di ciascun rimedio in un litro di acqua naturale, di cui si beve un bicchiere 4 volte al giorno per un mese.

GLI OLIGOELEMENTI  

Contro crampi e stress. Il trattamento oligoterapico per la sindrome del colon irritabile prevede manganese-rame a giorni alterni, eventualmente associato a cobalto e magnesio una dose alla settimana in caso di dolori (in un giorno diverso in cui si assume manganese-rame). Regolano l’evacuazione e calmano il mal di pancia.