Bohemian Rhapsody

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È in uscita nelle sale italiane Bohemian Rhapsody, il biopic molto discusso che tenta di ricostruire la storia di Freddie Mercury e dei Queen, storica formazione rock inglese.

I fan italiani hanno dovuto aspettare il 29 novembre in quanto l’Italia è stato uno degli ultimi Paesi nella distribuzione del film. Dopo l’anteprima internazionale del 23 Ottobre al Wembley Stadium di Londra, dove si tenne il celebre concerto Live Aid del 1985, è stato infatti distribuito dal 2 novembre negli Stati Uniti.

A giudicare dai lunghi trailer, diffusi dalla 20th Century Fox, in cui è possibile osservare che non c’è una giacca, uno strumento musicale o un accessorio che non rispecchi fedelmente i travestimenti di Mercury e della band, le aspettative sono alte.

Di certo non deve essere stata un’ impresa facile ricostruire circa quindici anni di carriera della band (dal 1970 al 1985, data del Live Aid) in soli 134 minuti, ma la questione principale che contribuisce ad accrescere la curiosità sul film è il fattore produttivo. L’idea concreta di realizzare un biopic sui Queen comincia a prendere vita nel 2010 dal chitarrista della band Brian May, supportato dal batterista Roger Taylor.

Da subito nascono le difficoltà innanzitutto per l’interpretazione del delicato ruolo del frontman Freddie Mercury, affidato inizialmente a Sacha Baron Cohen. Le riprese iniziate nel 2011 subiscono un improvviso arresto quando Cohen abbandona il progetto nel 2013 dopo diverse discussioni avute con i membri della band.

Nel 2015 il ruolo è affidato a Rami Malek (attore statunitense di origini egiziane noto per la sua interpretazione nella pluripremiata serie televisiva Mr. Robot) e il progetto riprende il suo normale percorso con al suo fianco Gwilym Lee (Brian May), Ben Hardy (Roger Taylor) e Joe Mazzello (John Deacon), finché nel dicembre 2017 la 20th Century Fox, in piena fase di realizzazione, decide di licenziare il regista Bryan Singer per lasciare la direzione e la post-produzione a Dexter Fletcher. Stranamente la regia non è accreditata a quest’ultimo, ma al suo predecessore Singer.

Sicuramente i fan sono stati preoccupati per il risultato dopo tutto il travagliato percorso, ma finalmente il 29 novembre è arrivato per poter rivivere i momenti più importanti della carriera di una delle band più influenti del secolo scorso.