Assalto al lago Ex Snia Prenestino: quando la natura si ribella a palazzinari e speculazioni edilizie

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Non tutti sono a conoscenza di un lago che sorge alle spalle della stazione Termini, precisamente tra via Prenestina e Via Portonaccio a fianco al Parco delle Energie. Gli abitanti del quartiere il 12 ottobre hanno organizzato una festa di quattro giorni  tra dibattiti, poesie e concerti per chiedere alla Regione Lazio di riconoscere questo polmone verde, mimetizzato in mezzo ai palazzi di cemento, come monumento naturale per preservare l’area di 10 mila mq dalle speculazioni edilizie. Un gruppo di volontari già si sta prendendo cura del parco, difatti è stato realizzato un piccolo apiario per la produzione di miele e  organizzato un archivio che raccoglie foto e testimonianze delle operaie che dal 1920 al 1950 hanno lavorato nella ex fabbrica della Viscosa costruendo un percorso storico dalle lontane lotte sindacali alle attuali battaglie ecologiste. Ripercorriamo le vicende che hanno interessato questa parte di territorio romano. Nel 1954 la fabbrica Cisa Viscosa chiude e si fonde con la Snia Viscosa che nel 1982 cede i suoi immobili, compreso il complesso dell’ex fabbrica di Largo Preneste, alla Società Immobiliare Snia srl che a sua volta vende l’intera proprietà alla società Pinciana 188 Srl. E’ nell’aprile del 1990 che inizia il primo tentativo di speculazione edilizia. Difatti la Pinciana 188 presenta al Comune di Roma e alla Regione Lazio la richiesta di concessione edilizia per realizzare un centro commerciale. Successivamente la società Pinciana viene assorbita dalla società Ponente 1978 Srl. I cittadini con i comitati a seguito di indagini scoprono delle irregolarità sulla concessione edilizia e inviano un esposto alla procura della Repubblica. Nel frattempo iniziano i lavori, poco dopo durante lo scavo delle fondamenta, la ruspa intercetta una falda acquifera sotterranea.  L’acqua comincia a risalire la superficie. Il costruttore pur di non rinunciare al progetto, cerca di eliminarla convogliandola con le idrovore nel vicino connettore fognario, che non regge e allaga tutto il quartiere e comincia a formarsi il lago. La concessione viene annullata, ma le speculazioni edilizie non terminano.  Nel corso degli anni l’area è interessata a diversi progetti come la costruzione di piscine per i mondiali di nuoto del 2009, poi costruzioni di case per gli studenti universitari nel 2010 e ancora edificazioni di grattacieli a uso abitativo nel 2013. Grazie alla caparbietà di cittadini, comitati e associazioni che nel frattempo si sono riuniti nel “Forum permanente del Parco delle Energie”, ogni tentativo di speculazione viene contrastato. Solo nel 2014 il lago diventa pubblico  e preso in carico dall’amministrazione comunale. Lo stesso anno il Comune di Roma approva un finanziamento di 500 mila euro per la messa in sicurezza del lago e l’apertura di un passaggio su via Portonaccio.  Adesso è arrivato il momento di tutelare il lago facendolo diventare una Riserva naturale al fine di metterlo in sicurezza negli anni a venire da progetti edilizi speculativi.