Il TMB di Rocca Cencia, la denuncia dei miasmi intorno, gli impianti privati e i rapporti con la Regione Lazio: parla Katia Ziantoni Assesore all’Ambiente

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L’Assessore all’Ambiente del VI Municipio Katia Ziantoni ha rilasciato un’intervista telefonica a Radio Roma Capitale ribadendo la linea dei cittadini. “Le mozioni, le denunce non sono nate oggi  – ha detto –  ci sono atti di consiglio quotati nel 2016 per la chiusura del TMB ma non è solo questo“. L’Assessore ha puntualizzato le volte che la Regione Lazio è stata invitata a partecipare ai tavoli di discussione, difatti l’ultima convocazione risale a prima dell’estate e volgeva proprio alla gestione dell’impiantistica, poiché le autorizzazioni degli impianti vengono rilasciate dalla Regione Lazio anche se poi gli stessi ricadono sul Comune di Roma. “Un anno fa entrai nell’impianto – ha continuato la Ziantoni –  e denunciai, non solo nei confronti della dirigenza Ama ma anche al Prefetto di Roma, le condizioni del Tmb, tant’è che poi qualche giorno fa è uscito un altro mio comunicato con le foto testimoniate da me, delle condizioni dell’impianto“. L’Assessore ha spiegato come la mancanza di un piano di gestione dei rifiuti regionali possa paralizzare l’intero ciclo di smaltimento nella Capitale. “Noi ci siamo proposti a più livelli per risolvere il problema – ha aggiunto poi non abbiamo mai cambiato la posizione sulla chiusura del Tmb di Rocca Cencia e continuiamo a batterci per questo“. Katia Ziantoni ha precisato che le segnalazioni dei miasmi e della puzza vengono denunciate costantemente agli organi preposti alla salvaguardia della salute quali Asl e  Regione Lazio che non hanno mai risposto. “Da sola non posso chiudere un impianto ma come Assessore Ambientale sto dicendo che ci sono dei problemi ed io per prima vorrei sedermi a un tavolo e risolverli”.  L’Assessore ha dato anche una risposta a chi si chiede da cosa possa dipendere l’odore insopportabile che spesso si è costretti a respirare. “Il cattivo odore si sente quando i rifiuti vengono trattati o vengono mossi  e sono rifiuti che rimangono fermi quasi in decomposizione.  I miasmi si avvertono in diverse ore del giorno e in moltissimi quartieri non solo limitrofi all’impianto e sono Rocca Cencia, Ponte di Nona, Colle del Sole ma anche Castelverde, Tor Bellamonaca, Villaggio Prenestino, ne potrei fare un elenco infinito,  tutti questi quartieri sono stati segnalati nelle nostre denunce“. Come ha avvalorato l’Assessore all’Ambiente, il Tmb di Rocca Cencia non è un problema di adesso, purtroppo manca una visione impiantistica a livello regionale e a cascata anche comunale, fino a quando  non si cambia il piano regionale dei rifiuti non parte nemmeno il piano dei rifiuti di Romae quindi è necessario sedersi al tavolo e discutere, oltretutto c’è da affrontare anche  il problema sui rischi per la  salute.I cittadini denunciano costantemente malesseri più o meno gravi e disagi come gola irritata, occhi arrossati, problemi respiratori, nausea. Katia Ziantoni ha precisato  che niente è stato nascosto, ma è tutto certificato. Ad oggi non è possibile portare tutti i rifiuti di Roma fuori dal territorio, perchè la normativa non lo prevede, ma sta partendo intanto il monitoraggio degli odori molesti. La Ziantoni inoltre ha voluto mettere in chiaro che gli interventi sul Tmb di Rocca Cencia sono iniziati subito dopo il suo mandato. “Il primo anno abbiamo lavorato per due cose: bloccare l’ampliamento che aveva approvato la precedente amministrazione,  c’era un biodigestore che andava sempre a Rocca Cencia e abbiamo eliminato il tritovagliatore messo sempre dalla precedente amministrazione che è stato spento a dicembre del 2016. Il primo anno è passato a bloccare ulteriori impianti che erano previsti dentro Rocca Cencia“.  L’Assessore ha sollevato anche un altro problema, che quasi nessuno prende in considerazione. Nel polo industriale di Rocca Cencia ha fatto notare–  non c’è solo il Tmb dell’Ama, ma  ci sono altri due impianti privati che oggi sono gestiti entrambi da Porcarelli, per cui quello che la Regione Lazio dovrà fare è rispondere sulla revisione di tutti gli impianti, perchè non è solo il Tmb di Ama che tratta i rifiuti, ma sono anche impianti privati, in totale arriviamo a 1 milione di tonnellate di rifiuti che transitano e vengono trattati sul nostro territorio”.  Poi rivolgendosi a coloro che hanno autorizzato questi impianti: “Non devono rivedere solo il Tmb di proprietà dell’Ama ma tutta l’impiantistica presente in quella zona che è stata autorizzata, (non come si dice)  anni fa quando le case non c’erano, ma è stata autorizzata quando le case già c’erano e il Piano Regolatore era stato già approvato e accade tutto negli stessi anni quando Malagrotta viene chiusa, che è dverso”. L’intervista si è conclusa  con una premessa: “L’impatto ambientale in quella zona va rivisto complessivamente, il cumulo degli impatti non è un’area singolare che viene autorizzata ad ogni impianto, è la somma degli impianti. Questo non è stato mai fatto perchè ogni impianto è stato autorizzato in maniera singola, ed è diverso“.

Intanto l’Assessore dell’Ambiente Katia Ziantoni come si legge dalla sua pagina Facebook   ha presentato il progetto di monitoraggio dei miasmi per  “certificare” l’analisi dell’aria nelle aree limitrofe agli impianti. Il lavoro dell’amministrazione  continua perché insieme a Regione, Comune e Città Metropolitana si arrivi ad un piano dei rifiuti adeguato al fabbisogno della Capitale e all’individuazione dei siti compatibili.