Collina della Pace: continua il braccio di ferro tra il M5S e gli anziani del centro ricreativo

Togliere il centro ricreativo agli anziani di Finocchio per trasformarlo in un centro di accoglienza per migranti, questo è il progetto della giunta Raggi

20406

La Collina della Pace è il polmone verde di Finocchio. Dalla demolizione di un eco-mostro appartenuto alla banda della Magliana è sorto un parco con biblioteca, centro ricreativo per anziani, giardino per bambini e tanto spazio verde con abeti e piante d’olivo.  La Biblioteca raccoglie 30 mila volumi e documenti video e musicali. Un luogo davvero suggestivo dove trascorrere piacevoli ore rapiti dalla lettura di un libro o semplicemente liberare la mente dai pensieri. Dopo tanti anni di battaglie, raccolte firme, manifestazioni, gli anziani finalmente hanno uno spazio tutto loro dove riunirsi, giocare a carte, fare attività ricreative o semplicemente parlare. Da qualche anno la presenza degli anziani nel centro è a rischio per una delibera del Comune che vorrebbe trasferirli in Via Massa Silani, là dove un tempo c’era il vecchio centro non idoneo a svolgere pienamente la sua funzione.  A metà maggio, alla Collina della Pace si è tenuta un’assemblea dove hanno partecipato alcuni esponenti del M5S, una nutrita presenza di cittadini e una rappresentanza del centro anziani. Con l’aiuto di un avvocato gli anziani del centro sono riusciti a vincere la prima partita dimostrando in sede legale che l’immobile di via Massa Silani non è agibile. Per ora il trasloco è rimandato, ma il Comune potrebbe di nuovo passare all’attacco e gli anziani dovranno tornare di nuovo a difendersi. Quello che desta polemiche è che il Comune abbia speso fino ad oggi 80 mila euro per ristrutturare il fabbricato di Via Massa Silani, nonostante l’inagibilità. La Collina della Pace è un bene confiscato alla mafia e gli anziani vogliono vigilare per evitare che la struttura cada di nuovo in mani sbagliate. Il braccio di ferro ancora è aperto, per ora gli anziani di Finocchio continueranno a godersi il loro spazio ricreativo.